LUISA SCROFANI E VALERIA DIURNO
INTERVISTA
Vi siete persi l'intervista a Luisa Scrofani e a Valeria Diurno?
I sognatori erranti la ripropongono per voi.
Ragazze, presentatevi pure. Come è nata in voi la
passione per la scrittura?
E’ stato determinante il vostro incontro oppure ciascuna
di voi era già scrittrice di suo prima che le vostre vite si incrociassero?
Luisa
Scrofani:
Buonasera a tutti. La passione per la scrittura è nata dopo la nostra amicizia.
Il nostro incontro è stato determinante. Noi amiamo dire che, senza l'altra,
questo romanzo non sarebbe esistito.
Valeria
Diurno: io non ho mai pensato di scrivere
anche se ho sempre avuto molte idee in testa. Dopo aver incontrato Luisa, che
amava scrivere, è stato facile unire le due cose
Dalle vostre biografie si legge che Luisa è originaria
del bergamasco, mentre Valeria viene dalla riviera Ligure. Due ragazze che
dalle regioni del nord emigrano verso sud, in una località piccola come Vasto,
mica in una metropoli come Roma. Dite la verità, vi siete date appuntamento in
Abruzzo, mica vi siete incontrate lì per puro caso…
Luisa:Il
caso non c'entra affatto, era destino. Bisogna vedere se infausto!
Valeria:
io sono già convinta che sia stato un destino crudele. Purtroppo, non riesco a
liberarmi di lei. Sono bloccata per il prossimo decennio. Anzi, se qualcuno
vuol prendere il mio posto…
Dopo essere diventate amiche come avete deciso di
scrivere un romanzo a quattro mani? Chi delle due ha inventato la trama?
Valeria:
siamo partite dalla passione comune per alcune saghe fantasy americane, molto
famose. E, pensando a come avremmo voluto cambiare alcune scelte prese dagli
autori, Luisa ha avuto la "brillante" idea di scrivere qualcosa di
nostro. La trama è un mix perfetto delle nostre idee. Abbiamo scritto quattro
manoscritti per poi strapparli e ricominciare da capo fino a questa ultima
versione.
Luisa:
Sì. E' stata un'esperienza bellissima e costruttiva. Valeria, credo, non sia
d’accordo.
Per voi l'amicizia cos'è? E' un valore molto importante
al di là del rapporto che avete instaurato con la scrittura?
Luisa:
Allora, per me l'amicizia è...un condividere senza invadere, comprensione e
accettazione dell'altro e crescita continua.
Valeria:
l'amicizia è un rapporto non prevaricante, che lasci piena libertà di essere se
stessi senza la preoccupazione del giudizio.
Come è stato lavorare assieme? Vi siete divise da subito
i compiti oppure avete trovato difficile conciliare i vostri stili di scrittura
e il modo di concepire il romanzo?
Luisa:
Allora, all'inizio non è stato per nulla facile. Ci accavallavamo spesso e non
esistevano dei ruoli definiti. Valeria: Infatti ci siamo quasi "prese per
i capelli". Abbiamo passato un perido senza vederci per riflettere e
riordinare le idee anche perchè teniamo di più all'amicizia che al romanzo.
Dopo, quando ci siamo riviste, abbiamo deciso di riprendere il lavoro insieme
definendo i ruoli. La trama e i punti cardine vengono decisi insieme, Luisa
scrive uno scheletro del capitolo, io lo correggo per sottolineare punti di
forza e punti deboli e poi, alla fine, rivediamo tutto insieme. Più e più
volte.
Valeria:
Siamo l'esatto opposto di una stessa medaglia.
Una domanda secca: il miglior pregio e il peggior difetto
dell’una e dell’altra?
Valeria:
Luisa ha un pregio che, allo stesso tempo, può essere un difetto. La troppa
fiducia negli altri è una lama a doppio taglio. Infatti poi mi tocca, ogni
volta, raccogliere i suoi cocci.
Luisa:
Valeria ha il dono sintesi. E' riuscita a rifilarmi pregio e difetto insieme
senza sforzarsi troppo. Sono disperata. Il miglior pregio di Valeria è
l'ascolto. Non ho mai visto una persona saper ascoltare così, senza mai
anteporsi o preoccuparsi di se stessa. Passa ore ad ascoltarmi e consigliarmi.
Si dona. Il difetto? Quando le gira storta, è storta per davvero...no fly zone.
Tre domande per voi!
Qual è il vostro cantante preferito?
Qual è il vostro film preferito?
Cosa cercate nell'uomo ideale?
Valeria:
cantante Sia. Film: Pretty Woman. Uomo idelae: tutto quello che non ho, vorrei
trovarlo in uomo. Solo così ci sarebbe il giusto “equilibrio".
Luisa:
cantante Elisa. Film: Divergent Saga. Uomo ideale: non posso, mi astengo.
Parliamo di Imbalance, il vostro romanzo. Lo definireste
un urban fantasy? Che cosa vi ha influenzato nella scelta del soggetto e della
trama?
Valeria:
per noi è un urban fantasy ma, dopo diversi commenti di blogger e lettori, ci
stiamo rendendo conto che spazia in più generi. Dal contemporary romance allo
young adult. Per noi Imbalance è una storia che si racconta in modo graduale,
crescendo e non lasciando nulla alla caso.
Luisa:
Siamo state influenza da quello che i lettori erano stanchi di leggere.
Toglievamo cliché e aggiungevamo idee. Potremmo non essere capite ma è stata
una scelta ponderata.
Avreste un aneddoto particolare da raccontare riguardo la
vostra collaborazione nella stesura del romanzo? O anche soltanto una curiosità?
Valeria:
Più che un aneddoto è stata una frase. Nelle prime stesure del romanzo, la
protagonista principale era una depressa cronica. Dormiva sempre e andava
avanti a caffè, sveniva di continuo e aveva una vita triste e cupa. L'eroina
lavorava in un bar e andava al faro di continuo a guardare il mare, sola e
disperata.... Allora, un giorno, ho dato i numeri e le ho detto, forse in modo
brusco: non scrivere di ciò che sei ma scrivi di ciò che vorresti essere, cara
Luisa”.
Luisa: io
forse ti odio profondamente, cara Valeria
Prendendo spunto dalla vostra ultima risposta, vi chiedo:
che cosa ne pensate dei generi letterari? Sono gabbie per gli autori oppure un
importante punto di riferimento per chi sceglie di leggere un libro?
Valeria:
entrambe le cose e lo stiamo vivendo sulla nostra pelle. Sono sicuramente una
base di partenza, un punto di riferimento per la scrittura e per il lettore.
Allo stesso tempo, però, generano aspettative che impediscono al lettore di
apprezzare, nell'immediato, idee nuove.
Luisa:
abbiamo avuto delle recensioni dove, i lettori si sono imputanti su quello che
non hanno trovato e non sulla storia di per sè. Questo ci è dispiaciuto ma lo
sapevamo.
Le famose saghe oltreoceano sembrano essere capaci di
catturare una fetta di pubblico maggiore delle "sorelle " italiane,
vi sapete dare una spiegazione?
Luisa: il
fantasy fa parte della cultura americana. Basti pensare al Comic - Con di San
Diego. Noi siamo più per il sociale, i gialli e le soap opera. Eppure c'è un
ipocrisia di fondo. Sì dà la precedenza, anche nelle recensioni, a tutti i
libri stranieri e poi si criticano autrici italiane che ambientano il romanzo
fuori Italia.
Valeria:
Può sembrare scortese da parte nostra ma è la verità oggettiva. Pe averla più
facile, il fantasy non era proprio il trampolino di lancio. Premesso che siamo
state criticate perché ambientato in America.
Come lettrici come siete? Divorate romanzi su romanzi
oppure preferite scegliere le vostre letture con parsimonia? Qual è il vostro
genere preferito?
Valeria.
sono eclettica nei generi e divoro libri.
Luisa: è
compulsiva, disturbata. Aiutatela. P.s. io leggo solo ciò che mi colpisce in
particolare.
Valeria:
Harmony. Lei legge Harmony e un giorno ne avrò le prove.
Visto il genere in cui scrivete, preferite i vampiri
della Confraternita o gli arcangeli della Singh?
Luisa:
abbiamo litigato ieri su questa cosa. Quando prestai a Valeria i miei primi tre
libri della confraternita, lei mi snobbò dicendo che erano troppo volgari. Io
mi sono sentita così piccola e misera che li ho abbandonati per scoprire, ieri,
che lei invece ha tutta la collezione fino a oggi.
Valeria:
adesso sarebbe bello dire che a me piacciono gli arcangeli della Singh. E Luisa
riparte.
Un personaggio famoso di un romanzo o di una saga
televisiva che vorreste essere?
Valeria:
Elizabeth Bennet ma nella versione "Orgoglio pregiudizio e Zombie”.
Luisa:
Prue Halliwell del telefilm “Streghe".
C'è un libro che vi ha fatto esclamare: "Questo
avrei voluto scriverlo io”?
Valeria:
Cinquanta sfumature ma solo per rimetterci mano. Senza arroganza…
Luisa:
lei mente, è arrogante. Io Harry Potter...vorrei che la Rowling mi adottasse.
Valeria:
come sempre Luisa la perdiamo nei meandri del suo cervello confuso.
Luisa:
Questa era come un diretto al mento. L’ho sentito e incassato. Grazie
Che cosa avete imparato da questa prima esperienza
editoriale? Potendo cambiare, oggi fareste qualche scelta diversa rispetto a
quelle fatte?
Valeria:
abbiamo imparato a cavarcela da sole, a non fidarci di nessuno se non di noi
due. Abbiamo imparato che si cresce di continuo e che non c'è nulla che non si
possa fare con impegno e perseveranza.
Luisa:
non ci fideremmo più di alcune persone che abbiamo incontrato in questo
cammino. Sì, alcune scelte ci hanno rallentato, messe alla prova e ferito.
Oggi, però siamo molto diverse.
Per concludere la nostra chiacchierata di stasera,
l'immancabile domanda sui vostri progetti futuri. Pensate di andare avanti con
il filone che avete intrapreso oppure avete progetti alternativi?
Valeria:
finiremo la saga più il prequel. Abbiamo già una buona metà del secondo. Nel
frattempo, abbiamo inIziato un manoscritto del tutto diverso ma, molto
particolare. Poi, abbiamo altre due idee da mettere su carta. Quindi, adesso mi
capirete quando, all'inizio, dicevo: ne ho ancora per un decennio con lei.
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