DIANA MISTERA
Ciao Diana, come in ogni occasione ti chiediamo una breve
presentazione e partiamo con la prima, classica domanda: com' è nata in te la
passione per la scrittura?
D: Scrivo da sempre. Da piccola mi piaceva inventare storie,
crescendo mi sono appassionata alla poesia e alle storie brevi, e così ho
iniziato. La mia prima storia breve la scrissi per una fanzine internazionale,
dedicata agli Alphaville.
Diana, vuoi parlarci in generale dei tuoi lavori,
presentandoli brevemente in ordine cronologico? Appartengono tutti allo stesso
genere?
D: Allora io nasco come poeta e quindi il mio primo libro è
stato una silloge poetica in lingua inglese dal titolo Wingless. Devo dire che
Wingless ha preso un’importanza maggiore con il passare degli anni perché
grazie a questa silloge nel 2011 sono stata contattata per un progetto
nazionale multiculturale in cui poeti finlandesi hanno tradotto poeti
stranieri. Progetto che è durato quattro anni e che ha visto la pubblicazione
da una casa editrice finlandese l'anno scorso.
Io scrivo genere gotico soprattutto nelle poesie questo si
nota molto.
Quando mi sono trasferita in Finlandia, iniziai a lavorare
ad un racconto breve in lingua italiana Il Signore delle Ombre, che sto
riscrivendo. Il Signore delle Ombre è Stato un esperimento che ho fatto. Avevo
letto un racconto breve della mia autrice preferita: Anne Rice, e seguendo il
suo esempio creai Il Signore delle Ombre.
Orpheus invece nasce da una conversazione che ho avuto con
colui che ha prestato il volto al protagonista. Erano diversi anni che lo avevo
in mente, ma solo quella sera, davanti ad un bicchiere di vino rosso, mi si srotolò
la trama. Nacque come un libro unico, ma poi mi resi conto che sarebbe stato
troppo lungo quindi decisi di suddividerlo in tre libri. Il secondo volume anch'esso sarà pubblicato da Lettere Animate
in seconda edizione, si intitola Il Demone dello Specchio. Il terzo è ancora in
lavorazione.
Diana, è più facile
esprimere se stessi con poesie o con racconti e/o romanzi?
D: Nei racconti e nei romanzi puoi nasconderti fra i
caratteri che crei, nelle poesie invece, almeno per quanto mi riguarda, mi
metto a nudo. Per me è più facile esprimere me stessa attraverso la poesia.
Diana, in una precedente risposta hai citato gli Alphaville.
Per noi autori spesso la musica è molto importante per trovare ispirazione e
anche concentrazione durante la scrittura dei testi. E' così anche per te?
D: La musica per me è fondamentale, ogni capitolo è marcato
da una canzone e a secondo di quello che devo scrivere scelgo la musica. Spesso
mi trasmette delle immagini che poi elaboro nella storia che sto scrivendo o
nei dialoghi. Non potrei scrivere senza la musica.
Diana, scrivere è una forma di cura verso se stessi?
D: Per me lo è. Soprattutto questa seconda edizione di
Orpheus lo è stata più di altre . A luglio è venuto a mancare mio padre e
quindi ho dato a lui uno spazio più ampio in questa edizione. Spazio che nella
prima versione non aveva. Io scrivo anche poesie, quindi sì, per me è davvero
una cura. Quando riesco ad esprimere a parole quello che sento dentro, è già un
passo verso una convivenza più facile con me stessa.
Hai detto che scrivi nel genere Gothic Fantasy. Vuoi
presentare in breve a chi non conosce questo genere quali sono i confini entro
i quali si muovono i personaggi? L'ambientazione è confinata in un'epoca ben
precisa o nell'immaginario oppure può essere anche contemporanea?
D: L'ambientazione di Orpheus è ai giorni nostri. Geena è
una strega, e discende da una dinastia di streghe molto potenti, ma neppure lei
se ne rende conto. Ha delle visioni, dei sogni e un incubo in particolare che
la tormenta fin da piccola e che torna prepotentemente ad abitare le sue notti
dopo l'incontro con il carismatico Orpheus che è una rockstar dal passato
oscuro e che riserva molte sorprese. La trilogia l'ho progettata in un certo
tipo di escalation e la parte gotica e fantasy va in crescendo. Infatti, nel
secondo volume c'è l'incontro con un angelo caduto legato molto fortemente a
Geena, e nel terzo ci sarà una battaglia fra demoni angeli e vampiri... quindi
nel terzo volume ci saranno dei flash back sulle origini di Samyaza…e cosa lo
lega alla nonna di Geena e a Geena.
Cosa ti affascina? Cosa ti avvicina e cosa ti porta ad amare
tutto questo?
D: L'amore immortale mi affascina. Mi affascinano quelle
creature che normalmente sono viste come outsiders, amo il romanticismo e la
decadenza del genere Goth. Sono di origini inglesi, quindi ho passato la mia
adolescenza a cavallo fra Londra e Torrita di Siena. Ampo Poe e Baudalaire... e
ovviamente credo che non finisce tutto nel momento in cui il cuore smette di
battere in questa carcassa. Amo il mondo spirituale e credo nella vita dopo la
morte. In un certo senso io credo che noi tutti siamo immortali.
Diana, giacché ti cimenti anche nelle recensioni, come
giudichi, nella media, la produzione letteraria di oggi? Che cosa apprezzi
maggiormente in un libro e cosa invece detesti proprio nel modo di scrivere di
un autore?
D: Secondo me un autore deve essere aperto. Non si è mai
perfetti, nel momento in cui un autore pensa di aver raggiunto la perfezione,
allora dico, meglio che si prende una pausa. Lo scrivere è un processo
creativo, secondo me, in continuo evolvere.
Ringraziandoti di essere stata con noi e di aver risposto
alle nostre domande, ti chiediamo di lasciarci come di rito con un #noiche, un
#sognodelcassetto.
D: #noiche ci pieghiamo ma non ci spezziamo mai. La vita è
una sola e va vissuta pienamente anche laddove vorremmo dimenticare... sono parte di noi.
#sognonelcassetto fare di Orpheus un musical.
Estratto da Orpheus
Orpheus: «Siamo di nuovo sulla strada. Quando ho scelto di
fare questo mestiere non immaginavo che la vita da nomade sarebbe stata così
snervante. Girare il mondo, essere riconosciuto e desiderato da tutti, chi non
lo vorrebbe! Invece, convivo ogni giorno con il senso di vuoto, con
quell'incompletezza che mi assale alla fine di ogni concerto, nonostante i
sorrisi e le battute. Mi manca casa mia, mi manca il mio letto, i miei spazi,
una persona stabile con la quale dividere la mia esistenza. La musica è la mia
vita non so fare altro, ma questa decisione sta avendo delle conseguenze che
non avrei mai immaginato. Che brutto scherzo del destino essere circondato da
migliaia di persone che ti adorano e sentirsi la persona più sola al mondo. »
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