16 luglio 2018

Recensione "io e l'@ltra me" di Francesca Rossini.



TRAMA

Daniela è una ragazza semplice, chiusa nelle sue paure, goffa e timida. Sempre alla ricerca del principe azzurro, perennemente a dieta. Decide di creare un profilo social per conoscere qualcuno, nasce Gret@. Ha inizio la lotta tra due parti opposte di una personalità che si contendono lo stesso uomo. Chi ne uscirà vincitrice?

Recensione


Il nuovo romanzo di Francesca Rossini, Triskell edizioni, è un romanzo, fresco, moderno. Lo è già dalla grafica del titolo in cui la lettera “a” viene sostituita dalla moderna”@”.

Daniela Boretti, per gli amici più semplicemente Dadi, vive una vita semplice e piuttosto piatta e monotona. Orfana di madre, senza aver mai conosciuto chi fosse suo padre, vive con la dolcissima nonna Bruna, che la coccola e tenta di proteggerla come se fosse ancora una bambina. Dadi divide la sua vita tra casa e lavoro, un ufficio il cui titolare è un tale Nitti, un personaggio in parte scontroso, in parte arrogante, tutt’altro che simpatico. Dadi in ufficio ha come collega la carissima amica Monica, l’antipatica e seducente Patri e il bellissimo e ambito Giorgio che sembra però non nutrire verso di lei alcuna attenzione.  Dadi trascorre in ufficio gran parte del suo tempo alle prese con pratiche e scartoffie, guardando di sottecchi Giorgio, confidandosi con Monica, madre e moglie, ed evitando il Nitti e la Patri.

Monica, Claudia e Fede sono le più care amiche di Dadi, quelle che raccolgono le sue ansie e le sue insicurezze. Dadi infatti si ritiene impacciata, goffa e sfigata in amore. Ritiene anche di essere grassa, non particolarmente bella e con due grossi problemi che non fanno che aumentare la sua timidezza: arrossisce facilmente e suda tremendamente quando è nervosa.

Vorrebbe essere come la Fede, spavalda e sicura di sé, vorrebbe piacere come la Patri, avere una famiglia come Monica e un fidanzato innamorato come Claudia.

Dadi invece vive con la nonna che ama e non è soddisfatta della sua vita. Così un giorno per gioco decide di creare un finto profilo su FB, si finge Gret@ e utilizza l’immagine di Fede.

Inizia così la sua doppia vita. In ufficio e con gli amici è Dadi la pasticciona, su FB è l’affascinante Gret@, fredda, sexy e disinvolta che parla in chat con estranei e non ha paura di nulla.

Ben presto Gret@ incontra in chat Andy e tra loro giorno dopo giorno si instaura un vero feeling virtuale.

La vita intreccia le fila e anche nella realtà Dadi incontra Dario.

A quel punto la narrazione racconta due storie: quella reale di Dadi e di Dario e quella virtuale di Gret@ e di Andy.

E a quel punto il romanzo entra nel vivo della narrazione.

Specchio reale dei nostri giorni, Francesca Rossini ci dimostra con il suo libro come la vita reale e la vita virtuale possono correre parallele e qualche volta addirittura intrecciarsi, sovrapporsi fino a confondersi.

E’ quello che accadrà a Dadi che si lascerà prendere le mani dalla storia virtuale per poi accorgersi che dietro uno schermo, come anche nella realtà, ci può essere molta finzione.

Il tutto è narrato con estrema semplicità, attraverso la ricostruzione di ambientazioni semplici, alcune molto belle, come il Natale in famiglia, riuniti attorno ad un tavolo, nonni, cugini, zii e nipoti.

Altre volte è la scia dei ricordi a prendere il sopravvento, come quella che porterà Dadi a cercare in un vecchio baule immagini sbiadite della sua mamma, morta quando lei era piccola,e di un padre che non ha mai conosciuto.

Dadi troverà in fondo a quel baule vecchi diari scritti dalla madre dove cercherà le risposte alle molte domande che si è sempre posta sui suoi genitori e tra quelle pagine ingiallite riuscirà a trovare degli indizi che le daranno la possibilità di capire.

Quando Dadi riuscirà a colmare i vuoti che da sempre si è portata dentro, comprenderà il motivo della sua insicurezza e delle sue paure. Solo allora non avrà più bisogno di Gret@ né di desiderare di essere diversa da se stessa.
Complimenti all'autrice che ha saputo scrivere una storia adatta anche ad un pubblico più giovane.

Silvia M.


Nessun commento:

Posta un commento