Sinossi
Nora, fin da giovane, aveva optato per la solitudine in nome dell'indipendenza. Se questa scelta non aveva mai pesato troppo per lei, dopo la morte della sua amata madre la protagonista si trova ad affrontare un dolore troppo grande per chi non ha nessuno a cui aggrapparsi. Prima di morire, la donna le aveva lasciato un raccoglitore nel quale aveva racchiuso le pagine della sua vita, quella che aveva sempre tenuto nascosta alla sua famiglia. Immergendosi nel suo passato del tutto inaspettato, Nora dà sfogo a tutta l'emotività che aveva finora represso, abbattendo la barriera che da sempre la separava dagli altri individui. In questo modo Marco, con la sua dolcezza e la sua sensibilità, riuscirà a farsi largo nella sua vita e a darle il giusto sostegno nella scoperta di una verità che va oltre le vicende private di una donna che ha voluto liberarsi dal peso dei suoi segreti.
"Tu sei nelle cose che non ho vissuto, nei caffè che non ho mai bevuto al bar,
t u sei nei miei baci mancati, che un giorno d arai a chi ti capirà. I baci veri. Quelli che ti fanno perdere la testa e il sonno . Tu sei nelle mie cose lasciate a metà, che tu porterai a ter mine laddove io non ho avuto fegato. Tu sei la mia continuità. La mia eternità."
t u sei nei miei baci mancati, che un giorno d arai a chi ti capirà. I baci veri. Quelli che ti fanno perdere la testa e il sonno . Tu sei nelle mie cose lasciate a metà, che tu porterai a ter mine laddove io non ho avuto fegato. Tu sei la mia continuità. La mia eternità."
Recensione
Nessun titolo poteva essere più giusto per questo libro che
è un romanzo famigliare, la storia intensa, costellata di gioie e dolori, di una famiglia.
È una storia intrisa di segreti e di
mezze verità oppure di verità mai svelate e tenute nascoste a salvaguardia di
un falso perbenismo che non ripaga. È la storia di Anna, una madre che ha
rinunciato alla sua felicità perché costretta in parte dalla famiglia d’origine
e in parte dai tempi, da quegli anni ’70 che da un lato gridavano
all’emancipazione femminile e che proponevano una donna libera capace delle sue
scelte e che dall’altro lato erano ancora acerbi e prematuri.
Anna rinuncia al suo amore per sposare un uomo scelto dal
padre, un uomo che non ama e dal quale non sarà mai amata. Al contrario sarà tradita e
abbandonata. L’uomo che Anna ama profondamente, peraltro ricambiata, è quello
sbagliato: il futuro sposo di sua sorella Antonia. I due si amano di nascosto,
si incontrano e non intendono rinunciare alla loro storia. La vita però
deciderà per loro ancora una volta e qualcosa di non previsto porrà uno stop
alla loro storia. Sergio sposerà Antonia e insieme andranno a vivere molto
lontani dall’Italia.
Anna rimane sola, con un marito che non ama e con cui non va
d’accordo. Sopporterà il suo disprezzo, la sua trascuratezza e i suoi
tradimenti per tutta la vita. Anna negli anni avrà due importanti ragioni di
vivere, le sue due figlie: Nora e Laura. Due figlie profondamente diverse. Nora
introversa e anticonformista che soffre della mancanza di affetto paterno al
punto da decidere di andare via da casa appena possibile. Laura
tradizionalista, legata alle convenzioni sociali, che decide di vivere una vita
forse non appagante, ma rassicurante.
Tra le sorelle non c’è un buon rapporto, le differenze
caratteriali innalzeranno tra le due un muro. Mentre Nora si chiuderà sempre
più in se stessa e nella sua solitudine, Laura si sposerà e avrà due figli.
Poi, la scomparsa della madre, deceduta a seguito di una
malattia, farà scattare qualcosa di molto forte soprattutto in Nora. La ragazza
si sentirà sempre più sola dopo aver perduto quello che lei ritiene essere
stato l’unico affetto autentico della sua vita. Anna tuttavia, durante la
malattia scrive una sorta di diario destinato a Nora, la figlia alla quale è
più legata e che ritiene essere più bisognosa del suo affetto.
Sono pagine commosse e intense, un emozionante racconto di
una parte di vita di Anna che Nora ignorava, ma che l’aiuteranno a capire, a
scavare dentro di sé e della sua anime.
Quelle pagine rivelano segreti che la madre non aveva avuto
il coraggio di rivelare in vita, segreti che sconvolgeranno Nora e la vita
piatta, grigia, monotona e algida.
Per caso, persa nel suo dolore, Nora incontrerà Marco che
nel giro di pochissimo tempo diventerà per lei un punto di riferimento.
Nora si fida di lui a tal punto da renderlo partecipe della
lettura delle preziose pagine scritte dalla madre.
Giorno dopo giorno, la vita di Nora cambierà. Le
sconvolgenti verità apprese dalle pagine della madre la porteranno a fare delle
scelte, a prendere decisioni divenute ormai inevitabili e rischiare, per la
prima volta nella sua vita di essere felice.
La storia è senza dubbio affascinante
e attira l’attenzione del lettore fin dalle prime battute.
I personaggi
sono tutti costruiti molto bene. Hanno un loro vissuto e delle connotazioni
caratteriali definite.
Ho avuto personalmente qualche difficoltà a capire Nora, la
protagonista. Pur comprendendo la difficoltà che possa avere una giovane
adolescente a crescere in un contesto familiare non semplice, con un padre
assente e che tradisce evidentemente la madre, tuttavia emerge come l’amore
materno non le fosse mai mancato. Il suo carattere evidentemente introverso e
freddo, il suo rinchiudersi in se stessa fino ad evitare tutto e tutti, non mi è
del tutto comprensibile. È sola, senza nessun amico, praticamente priva di
un tessuto di relazioni sociali necessarie per
l’essere umano. Sembra una figura fuori dal tempo. Non condivide la vita della
sorella Laura che ha scelto di sposarsi, di essere madre. Sembra una scelta
simile a quella della madre, ma non è esattamente la stessa. La vita della
sorella scorre su binari tranquilli anche se qualche volta ci sono istanti in
cui si ferma e si chiede come sarebbe andata se avesse seguito i suoi sogni da
ragazza. È davvero poco per criticare la scelta di vita di Laura, tenuto conto
che non emerge dal contesto qualcosa che possa far pensare che le congetture di
Nora abbiano un fondo di verità, ma naturalmente è solo un mio parere che non
inficia comunque la solidità della trama.
Il linguaggio è volutamente
ricercato ed elegante, tuttavia, in qualche caso appesantito da troppe metafore
e da periodi lunghi che fanno un po' perdere il filo del discorso.
Il finale è rassicurante ed è quello che lascia il lettore
soddisfatto. È il trionfo dei buoni sentimenti, del giusto, del buono,
dell’affetto e dell’amore.
Ho trovato un po' frettolosa l’evoluzione della storia tra
Marco e Nora. Per gran parte del libro lei è molto introversa, silenziosa,
solitaria. All’improvviso, dopo l’incontro casuale con Marco, si apre, si fida
praticamente di uno sconosciuto, al punto da renderlo partecipe della lettura
delle pagine della madre che io invece ritengo essere estremamente intime e
personali. Il cambiamento di Nora sarà repentino, improvvisamente sarà un’altra
persona. Nell’epilogo noi leggeremo di una Nora che stenteremo a credere che
possa essere la stessa persona di una manciata di pagine prima.
Un romanzo che tocca tuttavia le corde dell’emotività,
regalando al lettore momenti piacevoli di lettura.
A cura di Silvia M.
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