Intervista per “Sognatori Erranti”
1-
Iniziamo subito con una curiosità sul tuo nome.
È uno pseudonimo? Come mai questa scelta?
-
Bah, vorrei dire che mi vergognavo e volevo
tener segreta la mia identità. Sì, forse un pochino all’inizio ma la verità è
che mi faceva sentire come Batman. Quindi, sì è uno pseudonimo ma con l’unico
scopo di “fare figo”.
2-
Ciò che scriviamo è figlio della nostra
esperienza e di quel che riteniamo importante. Quale aspetto della tua
formazione è entrato maggiormente nei tuoi scritti? Quali sono le cose
importanti per te?
-
Tutto quel che scrivo è figlio delle mie
esperienze personali e accademiche. Per quanto riguarda Luna di Sangue ad
esempio, ho spremuto molto dalla mia laurea in storia, dalla mia tesi sul
Fantasy, dalle mie esperienze di combattimento all’arma bianca e soprattutto
dal mondo che mi circonda, dalle notizie sui giornali e dall’umanità in generale.
Per me l’importante è spronare il lettore a guardarsi allo specchio o guardare
dalla finestra.
3-
Cosa rapprensentano per te: paura, sangue e
sogno?
-
Io adoro avere paura e far provare paura, adoro
questo primordiale istinto umano perché distilla l’oscurità, mostra quanta
ombra proietta il nostro corpo in piena luce. Il sangue… beh, lo percepisco
come il nostro mercurio anche se odora di ferro; per me non è solo dolore o
morte, per me il sangue è un baratro sulla Bestia. Per quanto riguarda il
sogno, io raramente ricordo quel che elaboro durante il sonno ma non credo sia
un problema, penso che la realtà mi dia spunti a sufficienza.
4-
Di cosa nutri la tua arte?
-
Di Realtà. Non perché io scriva cose “vere” ma
perché mi piace far emergere ciò che il mondo vive ogni giorno, ciò che
l’essere umano vive ogni giorno. Lo so che non tutti subiscono violenze o
ingiustizie ma la maggior parte delle persone sul pianeta sì, per questo io non
racconto storie di eroi ma di sopravvissuti.
5-
Come vedi il tuo futuro da autore?
-
Non lo vedo. Non vedo nessun futuro da scrittore
perché quel che scrivo non è d’intrattenimento, non è d’evasione, non è di moda
e tratta il lato della luna che nessuno ha voglia di conoscere. Io sono un
disastro sui social e col marketing. Di recente ho accettato la mia natura: non
sono uno scrittore, sono un essere umano, amo inventare storie e, in qualche
modo, devo alimentare il mio Ego. Quindi pubblico per sentirmi dire “ho letto
il tuo libro e mi è piaciuto”.
Grazie per la tua disponibilità!
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