20 novembre 2019

I Sognatori Erranti intervistano Laura Caroniti, autrice di "Il faro delle anime ritrovate" Triskell edizioni, in uscita il 23 novembre.


Quando è nata in te la necessità di scrivere?

Ciao! E grazie per ospitarmi nel vostro blog. Direi prestissimo, intorno ai nove anni, e ho continuato a farlo fino ai ventisette. Poi, per una serie di vicende personali e professionali, ho smesso. Non ho imbastito una storia per oltre dieci anni, anche se quella che avevo lasciato interrotta prima di questa decisione ha continuato a scriversi nella mia mente per tutto il tempo. Quando ho deciso di dare una vera chance alla scrittura, le storie che avevo messo in pausa si sono srotolate sulle pagine, una dopo l’altra.

Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?
Dai viaggi, prevalentemente.
Ascolto e osservo molto, giro sempre con un taccuino. Nelle persone noto il linguaggio verbale e non verbale. Tutto questo mi aiuta a caratterizzare meglio i personaggi e a renderli persone, non esistenze di carta.

Sei una scrittrice metodica o impulsiva?
Metodica.
Sono una strutturalista per formazione, quindi progetto ogni storia in modo che regga e sia credibile in tutto: personaggi, dialoghi e ambientazione.

Quando hai capito qual era il genere giusto da scrivere per te?
Non sono legata a un genere preciso. Scrivo prevalentemente narrativa contemporanea, ma le mie storie hanno sempre una sfumatura sentimentale.
Penso che più che un genere si debba rincorrere una storia, quella che sopravvive nella mente giorno dopo giorno imponendosi tra altre mille trame, quella che resiste e vuole essere raccontata, non importa quanto complessa e difficile sia.

Ci sono nuovi progetti per il futuro?
Il 2020 sarà un anno strano, ma fondamentale, per la mia scrittura. Pubblicherò due romanzi agli estremi: un erotico e uno di letteratura, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro. Sarà interessante notare come i lettori li accoglieranno.



 In uscita il 23 novembre.

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