Recensione a cura di Silvia M.
Ci rivediamo a casa è un
libro che prende il lettore per mano e pian piano lo accompagna all’interno
della storia, alla scoperta dei personaggi e degli ambienti dove si svolgono i
fatti.
In questo libro, un luogo fondamentale è la bottega
artigiana di nonno Antonio che, con le sue mani, crea delle suggestive
lanterne, barattoli in vetro, illuminati da candele, che servono a impreziosire
le location di importanti feste. La Home Lights, tuttavia, non è solo una
bottega artigiana, ma anche un punto di riferimento dei personaggi. È una casa
per Rachele, la nipote di Antonio, lo è per Teresa, che ci lavora, per Elvira, un’eccentrica donna da un grande
cuore e lo è per Jack, un personaggio dapprima enigmatico che imparerete a
conoscere pian piano.
Ogni personaggio è molto ben descritto, è delineato e
caratterizzato e ha un suo vissuto.
Sono personaggi credibili, vicini della porta accanto con
cui il lettore si può immedesimare.
Terry, con le sue paure e un passato con cui fare pace,
Rachele, che vive quasi rifugiata in quel negozio, in un rapporto simbiotico
con il nonno, per non affrontare la sua vita che le ha riservato qualche
dispiacere, nonno Antonio che cela un segreto che vi stupirà. I luoghi e le
ambientazioni sono molto ben descritti, tanto che, pagina dopo pagina, ho avuto
come l’impressione di essere stata nella Home Lights.
Il linguaggio è semplice, moderno, è quello parlato oggi,
così come la storia, che è calata nei nostri giorni, in una società in cui internet,
WhatsApp, Facebook, messaggi, chat si sono sostituiti ai rapporti veri e al
contatto umano, una realtà da cui Teresa è assorbita nel bene e nel male e
dalla quale Rachele scappa.
Strumenti utili oggigiorno, ma che un uso inappropriato può
far diventare estremamente dannosi o pericolosi.
Ci rivediamo a casa è
anche un viaggio nei sentimenti: è la storia di un bellissimo rapporto tra un
nonno e una nipote, è la nascita di un’amicizia tra persone molto diverse, come
Rachele e Teresa. È un romanzo sull’amore, sulla cura e sull’attaccamento delle
tradizioni di famiglia, che vanno custodite come patrimonio.
Quando si parla di sentimenti e famiglia non si può non
parlare di casa.
“…non importa dove, casa può essere
qualunque posto nel profondo del tuo cuore. Può essere qualsiasi persona capace di toccare le corde del tuo animo e di capire chi sei veramente anche
solo con uno sguardo. Può essere la famiglia che esula dai legami di sangue, ma
che la vita, ad un certo punto, ti mette davanti.”
Quando arriverete alla fine, avrete la sensazione che il
libro, pur essendo corposo, sia finito troppo presto e la bottega delle lanterne
vi mancherà assieme a tutti i personaggi che l’hanno animata.
Silvia M.



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