Breve biografia
Elena Mandolini
Sono nata a Roma e sono sempre
stata appassionata di cinema e letteratura. Fin da piccola. Sono cresciuta in
una famiglia che ama i film dell’epoca d’oro di Hollywood e per me, quindi, è
stato naturale avvicinarmi e poi appassionarmi alla settima arte. Amo il cinema
al punto tale da averne fatto la mia professione: critica cinematografica. Dopo
la maturità classica mi sono laureata al DAMS e, successivamente, ho conseguito
due Master, uno in Critica giornalistica
presso l’Accademia di arte drammatica Silvio D’amico e l’altro in Scrittura per cinema e tv presso lo IED
di Roma. La libera professione mi appassiona e consigliare, tramite le mie
recensioni, quali film vedere e non vedere, mi diverte e appaga. La lettura si
accompagna perfettamente alla passione per il cinema. Per scrivere bene,
bisogna leggere molto e io rientro tra quella percentuale di italiani che
leggono costantemente.
Quando è nata in te la necessità di scrivere?
È
sempre stata dentro me. Fin da piccola. Appuntavo idee e storie, oppure mi
divertivo a riscrivere sequenze di film che non mi erano piaciute. Pian piano,
mi sono avvicinata al cinema e alla scrittura per cinema e tv grazie ai miei
studi universitari. Ho lavorato diversi anni come critica cinematografica e,
alla fine, ho preso coraggio e ho cominciato a scrivere le storie che avevo in
mente.
Da dove prendi ispirazione per i tuoi scritti?
Dipende. Spesso quando corro
e la mente riesce a staccarsi da tutti i pensieri, arriva l'idea giusta, quella
che mi fa battere il cuore e alzare l'adrenalina. È capitato anche che abbia
preso spunto dai miei incubi, come per il mio romanzo d'esordio, Il Signore dei
Racconti. Cerco sempre di essere curiosa e di osservare tutto ciò che accade
attorno a me. Leggo molto, ascolto tanta musica, guardo film e serie tv.
Bisogna essere sempre ricettivi se si vuole scrivere.
Sei una scrittrice metodica o impulsiva?
Entrambe.
La parte impulsiva è quando lavoro all'idea base del romanzo e alla sua
struttura. Lascio che sia la fantasia a guidarmi e a ispirarmi. La parte
metodica arriva dopo, nella fase di stesura. Cerco di essere sistematica e di
scrivere tutti i giorni; poco importa se sia solo una riga, una pagina, basta
che riesca ad andare avanti con la storia. Anche in questa fase, ovviamente,
ascolto sempre il mio istinto. Se il sesto senso mi dice che quel dato
personaggio non si comporterebbe mai in quel modo, o che quel fatto non
accadrebbe mai nell'attimo in cui ho pensato accadesse, lo seguo. Non forzo la
storia o i personaggi. Lascio che a un certo punto siano loro a parlarmi.
Quando hai capito qual era il genere giusto da
scrivere per te?
Credo
di saperlo da sempre. Scrivo i generi che amo leggere; pur essendo una lettrice
onnivora, prediligo urban fantasy, thriller – horror e fantascienza. Magari un
domani mi avvicinerò ad altre storie. In fondo, la scrittura, come la vita, è
fatta di fasi differenti.
Ci sono nuovi progetti per il futuro?
Ci sono tante idee e nuovi
progetti a cui mi sto dedicando. A breve uscirà un nuovo racconto horror per il
progetto Bestie d'Italia, edito dalla NPS Edizioni. In questo periodo sto
lavorando a un romanzo post apocalittico e, da lontano, già mi guarda una
trilogia urban fantasy horror ambientata a Roma.
Grazie per avermi dedicato
questo spazio.
È stato un piacere essere
vostra ospite.

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