12 maggio 2020

Recensione "Il colore incerto dei ricordi" di Simona Petrioli.




Mia è una donna che a trent’anni decide di andare a vivere da sola. La morte del padre, la fine di una storia d’amore e le continue incomprensioni con la madre, la convincono ad interporre chilometri di asfalto tra il passato ed il presente. Sceglie un piccolo appartamento, all’ultimo piano di una palazzina, dal quale si vede il mare. Nella solitudine di quelle mura, farà un bilancio della propria vita, mettendo in discussione se stessa. Una solitudine cercata e voluta, nella quale inizierà a porsi delle domande che riusciranno gradualmente a modificare i suoi punti di vista. Ancora non lo sa, Mia, che quel nuovo presente sarà la base del suo futuro. Non sa ancora che, prima di rinascere, dovrà affrontare il passato, che riaffiora a volte con colori sbiaditi, altre volte con colori decisi e risoluti. Capirà, a mano a mano, che si diventa ciò che si è stati, che ognuno è fatto dell’insieme dei giorni che ha vissuto. Capirà che si possono vivere tante vite, in una sola vita. Ci riuscirà grazie al mare, alla solitudine del suo appartamento, alle persone che conoscerà ed a quelle che ha già conosciuto. Ma, soprattutto, grazie ad Alfredo, che la trascinerà in questo cambiamento attraverso la sua amicizia, tanto breve quanto intensa. Due famiglie che si intrecciano tra loro, ruotando attorno al giardino che Alfredo e Mia costruiranno insieme: una cornice fatta di rose bianche e rosse, complicità e mare. Alfredo le farà conoscere il significato della parola “casa”, il significato dell’amicizia, dell’assenza, del tradimento, del perdono e dell’amore, soprattutto verso se stessi. Mia capirà che il futuro è in continua evoluzione, capirà che il futuro una volta raggiunto diventa presente e che c’è sempre un altro futuro in cui credere, nel quale proiettare se stessi.

Recensione


“Il colore incerto dei ricordi” è un libro che mi ha rapita e l’ho divorato. Ciò non solo perché la storia  è di quelle che piace a me, cioè sembra vita vera, ma per la forza dei personaggi che sono accattivanti, reali e misteriosi al tempo stesso.

Ѐ un libro che sembra voler dimostrare al lettore che nella vita esiste un destino che ha già predisposto tutto, che niente è affidato al caso, nessuna circostanza e nessun incontro.

Come è l'incontro di Mia e Alfredo, due personaggi apparentemente all’opposto, ciò non solo per la differenza d’età, ma anche per ragioni economiche e sociali.

Tra i due, tuttavia, nasce un legame molto forte (non voglio svelare adesso di che tipo, sarà il lettore a scoprirlo durante la lettura), uno di quei legami che il tempo o la distanza non cancella, un incontro, quello tra loro, del tutto casuale che cambierà ad entrambi la vita.

Il libro ha un’ambientazione a dir poco suggestiva. Per me che sono nata e cresciuta in un paese di mare, il luogo in cui la Petrioli ambienta il libro è come una fotografia. Un bar in una struttura in legno sulla spiaggia, un sentiero nascosto dalla strada, di quelli che si percorrono solo dalla spiaggia e lì, nascosta dalla vegetazione e dalla montagna alle spalle, c’è una casa proprio davanti il mare. Un giardino con rose bianche e rosse, un portico davanti la casa e al suo interno frammenti di vita. Quella casa è un rifugio, un’oasi di pace, un luogo per riflettere e al tempo stesso per rinascere.

Il libro sembra voler dimostrare che esistono il destino e le seconde possibilità, basta saperle riconoscere, farsi guidare dal proprio istinto, ascoltare il proprio cuore.

Mia saprà farlo, saprà dare un taglio netto al suo passato, un passato di nome Fabio che l’aveva amata e abbandonata per poi presentarsi di nuovo nella sua vita, pentito, con la coda tra le gambe, pensando di riprendersi ciò che credeva gli spettasse di diritto.

Quell’amore, che anche Mia pensava di non poter dimenticare, ha il sapore di una minestra riscaldata, è qualcosa che è andato distrutto e che non si potrà ricostruire.

Che ruolo avrà Alfredo in tutto questo? Attenzione, nulla è come sembra! L’autrice saprà stupirvi ed emozionarvi.

Il linguaggio semplice e i periodi brevi rendono il libro scorrevole e facile da leggere.

Una storia che raggiunge il cuore del lettore.

 
Silvia M.


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