Mi chiamo Nicola, sono nato nel 1972 e mi firmo Spectrum. Da bambino ero sonnambulo, da ragazzo ho studiato il Buddismo e da giovane uomo sono stato monaco buddista. Poi sono tornato allo stato laico e ho fatto l’impiegato per una decina d’anni. Adesso lavoro per un’organizzazione buddista giapponese, mi occupo di traduzioni di testi per libri e riviste e cerco di trasmettere il Dharma, la Via del Buddha, alle persone che sono interessate a seguirla qui in Italia.
Ma in tutto ciò, fin dall’inizio, fin da quand’ero piccolo, ho sempre disegnato fumetti. All’inizio le vignette si ispiravano alle partite di Dungeons & Dragons che facevo con i miei amici. Disegnavo su dei quaderni e li condividevo con loro per farglieli leggere. Poi è arrivato Internet e sono approdato nel cyberspazio e sono arrivati i primi lettori sconosciuti. Persone che non avevo mai visto in vita mia leggevano le mie storie. È stato un passo che non potrò mai dimenticare. Erano i tempi dei webrings e delle community e alcuni degli amici che ho conosciuto allora sono ancora in contatto con me. Anzi, l’amicizia è diventata più forte anche se siamo lontani.
Proprio negli anni in cui ho lavorato come impiegato, ho iniziato a disegnare le avventure di Honey Venom. Niente più quaderni, ma tante tavole disegnate su fogli A4 che poi scansionavo e mettevo online su un blog. Si è formato un piccolo gruppo di lettori assidui. Da lì è arrivata l’autoproduzione e poi il primo editore.
Adesso la saga di Honey, la strega che ha il pallino di vendicare i torti subiti dai bambini che hanno subito abusi, è pubblicata dalla DZ Comics, la divisione fumettistica della Dark Zone Edizioni. Le cose si sono allargate sempre di più: oltre alla serie principale (scritta e disegnata da me), già arrivata al quinto volume, è stato pubblicato Wanted! Honey Venom un volume antologico con storie realizzate da altri autori. È stata anche varata una nuova collana, Le Storie Perdute, una vera e propria saga, disegnata da miei amici e colleghi su sceneggiature scritte da me, sempre incentrate su Honey e ambientate nel cupo mondo nel quale vive. Che altro posso dire? Solo GRAZIE! Grazie a chi ha sempre sostenuto le mie storie, a chi ci ha creduto e le ha pubblicate, a chi mi sta vicino e mi sopporta nei miei momenti di “chiusura al mondo” e, last but not least, a te che hai letto queste righe.
PRIMA DI SPINANERA
Durante una delle loro avventure, Honey e Elyss vengono maledette dagli spettri della Casa della Sventura, sito di un eccidio spaventoso avvenuto decenni prima. Gli spiriti dei morti che un tempo furono sommariamente giustiziati e dati alle fiamme, chiedono alle streghe di uccidere colui che ha causato i loro tormenti e la loro orrenda fine: il Vescovo Leonardo da Massilia, un eroe della fede, discepolo di Santa Morgana in persona, tenuto in alta stima dal Santuario.
Certo, non possiamo dire che i metodi di richiesta daiuto degli spettri siano particolarmente gentili: se non porteranno a termine la missione, la maledizione lanciata su di loro costringerà Honey e Elyss nientemeno che al suicidio!
Per evitare questa fine ingloriosa, le streghe si mettono in azione per cercare di rintracciare il luogo dove si nasconde il Vescovo. Pare infatti che il Santuario, dietro un atteggiamento ipocrita di rispetto e devozione, provi un certo imbarazzo per lalto prelato. Egli è un uomo ultracentenario che non ha per niente laria di una persona normale, anzi! Dopo la morte di Santa Morgana, il Vescovo si è gradualmente trasformato in un mostro alto tre metri, largo quanto un armadio a quattro ante, che squarta e spappola chiunque senta essere malvagio, senza fare sconti a nessuno. Il problema principale è che, nel corso del tempo, il Vescovo ha perso la ragione e ormai per lui essere malvagio può anche significare masturbarsi un po troppe volte al giorno, o avere più di un amante dentro il letto.
Per evitare scandali, il Santuario vorrebbe eliminarlo ma lui, ben consapevole delle trame che ci sono fra i Cardinali della Fede, si è andato a nascondere in un luogo remoto e inaccessibile, Spinanera.
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