RECENSIONE a cura di Silvia Maira
Salvare la storia di una famiglia dall’oblio, salvare
la casa di famiglia dalla demolizione, mantenere viva la memoria degli avi.
Questo è La tasca sul cuore, un libro intenso, che
racconta con partecipazione amore e passione la vita e la storia di una
famiglia e mette in luce la forza straordinaria di due donne, Ottavia e Margherita,
che nel lontano 1936 affrontarono un viaggio in mare da Genova fino al lontano
Brasile alla ricerca di un componente della famiglia di cui non avevano più
notizie da tempo. La storia si svolge su due piani temporali paralleli: nel
1936 appunto e ai giorni nostri, quando l’ultima erede della famiglia si impegna
con tutta se stessa affinché l’antico casale di famiglia non vada irrimediabilmente
distrutto, affinché i ricordi che custodisce non vadano cancellati per sempre.
Quegli stessi ricordi che Ottavia, donna della
tradizione contadina, tutta d’un pezzo, temprata dalla vita e dal duro lavoro,
custodisce, durante il lungo viaggio in mare fino al Brasile, dove va in cerca
di Filippo, il figlio scomparso nel nulla, in una tasca cucita all’altezza del
cuore. Perché nel cuore si conserva ciò che è caro e prezioso.
Un viaggio difficile quello di Ottavia e Margherita
che si troveranno di fronte a un’amara realtà e alla straordinaria imprevedibilità
della vita, quella stessa vita che sorprenderà Luna, l’ultima erede della
famiglia, durante il lavoro di ricostruzione della storia della famiglia.
Sorprenderà anche il lettore che si appassionerà a
questo libro, alla storia e alle foto storiche che racchiude.
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