22 dicembre 2020

Recensione: "Tutto l'oro del mondo" di Gloria Pigino.

 


Per Matilde, scappare ormai sembra essere diventata quasi un’abitudine, l’ennesima fuga da un rapporto che l’ha ferita la riporterà al punto di partenza. Da Londra, infatti, la ragazza torna nelle sue amate terre, precisamente nelle Langhe, tra vigneti, colline e borghi suggestivi. Qui sarà impossibile non fare i conti con il passato, non incontrare Edo, il suo primo amore e anche il primo che le ha spezzato il cuore sei anni addietro e per cui ha preso il volo per la lontana Londra.

Matilde, quando incrocia di nuovo i suoi occhi, capisce che la lontananza, il tempo passato, e perfino il rapporto con il suo ex Richard, non hanno scalfito minimamente il suo amore per lui. E lui ora sembra disposto a non lasciarla andare mai più. Ma il cuore della ragazza è ormai spezzato in mille pezzi e ha paura di riporre fiducia nuovamente in quel ragazzo che tanto l’ha fatta soffrire in passato e senza alcuna motivazione apparente. Ma perché si è comportato così? E quale terribile segreto le è stato nascosto per anni?

Matilde ed Edo vivranno una storia carica di passione, riscopriranno il loro amore ma incontreranno anche tante nuove difficoltà. Perché, ormai Mati lo ha capito bene, il passato non può essere cancellato con un biglietto di sola andata. Il passato rimane nel cuore delle persone ed è pronto a tornare quando meno te lo aspetti. 


«Edo…». La sua bocca preme sulla mia, divorando le parole. Trattengo il fiato. Mi lascio guidare dalle sue mani, dalle sue labbra, dal suo corpo, che sa esattamente cosa fare. E come farlo. Gli ultimi pensieri razionali abbandonano la mia mente, mentre oltrepasso il punto di non ritorno.



RECENSIONE

Mati, la protagonista femminile del libro, una giovane ragazza di origini piemontesi, vive a Londra e lavora presso una casa editrice. La sua vita viene completamente sconvolta da una terribile scoperta: il tradimento di Richard, il suo fidanzato, quando manca poco al loro matrimonio. Mati scappa da Londra e da lui con il cuore a pezzi e torna in Italia, in Piemonte, a casa della nonna, l’unico affetto che le sia rimasto.

Fin qui sembra una delle tante storie che parlano di tradimento e di amori finiti, ma “Tralci della stessa vite” saprà stupire e affascinare il lettore. Ciò non solo perché la storia si evolve in maniera del tutto inaspettata ma anche per la passione con cui l’autrice descrive la sua terra. Del Piemonte vengono descritti minuziosamente i paesaggi, i tramonti, i sapori, le tradizioni. L’autrice fa un elogio ad una terra che ama profondamente, esaltandone i prodotti che hanno permesso a questa regione e all’Italia di essere conosciuta nel mondo, come il Barolo. La descrizione della bellezza delle estensioni dei vigneti viene perfettamente incastonata nella storia facendo da sfondo all’incontro, dopo diversi anni, di Mati con il primo amore Edo. I due, ormai adulti, proveranno a tornare amici, cercheranno di chiarire i motivi che erano stati causa della rottura della loro storia, riscoprendo il piacere di stare insieme e di godere della compagnia l’uno dell’altra. Un nuovo sentimento più maturo e più intenso li legherà, portandoli a superare antichi dissapori, equivoci, persino il ritorno di Richard pentito, che pensava di poter riconquistare Mati e di scusarsi con un esoso e costoso regalo. Edo conosce Mati più di chiunque altro, sa il dolore che è annidato nel suo cuore.

A questo punto il lettore si immaginerebbe il solito lieto fine. Invece sarete stupiti, perché Gloria Pigino sorprenderà proprio nelle battute finali in un crescendo di suspence in cui ciò che è scontato non lo sarà più, in cui nulla è come sembra o come è sembrato, in cui tutto viene rimesso in discussione. Un terribile segreto le verrà rivelato dalla nonna, qualcosa che sconvolgerà ancora una volta la sua vita proprio nel momento in cui Mati credeva di essere al culmine della felicità.

Una penna delicata, una scrittura fluida, una grande capacità descrittiva rendono questo romanzo una storia coinvolgente ed emozionante, una di quelle storie che si presterebbero bene alla trasposizione cinematografica.

 

Silvia M.

 


Nessun commento:

Posta un commento