03 febbraio 2021

Nuova uscita: "Arte, droga & rock and roll" di Irene Milani

 



Il telefono di Ginevra Sartori, giovane poliziotta appena rientrata a Bolzano dopo un lungo periodo a Roma, suona all’alba per avvertirla di un’evasione: un arrestato per droga è riuscito a fuggire dal commissariato.

La stessa scena si ripete il giorno successivo: questa volta a strapparla dal morbido abbraccio del piumone è la notizia di un furto di opere d’arte dal Museion.

Che legame c’è tra questi due avvenimenti a cui, pochi giorni dopo si somma l’omicidio di un musicista di cui Ginevra è testimone diretta? Che ruolo ha Sebastian, l’amico d’infanzia inizialmente accusato di quest’ultimo delitto?

Il peso dei ricordi del passato rischia di ostacolare la risoluzione dei casi affidati alla giovane poliziotta, mettendo addirittura a repentaglio la sua stessa vita.

Ambientato in una Bolzano fredda e a tratti ostile “Arte, droga e rock and roll” unisce la struttura del giallo ad una descrizione attenta dei luoghi e dei caratteri dei personaggi, con un tocco di ironia.

 

AUTORE IRENE MILANI

EDITORE IO ME LO LEGGO

COLLANA I READ IT

 

TITOLO DEL LIBRO Arte, droga e rock and roll

GENERE giallo

PREZZO DIGITALE 1,99

PREZZO CARTACEO 14.00 (disponibile a breve)


https://www.amazon.it/Arte-droga-rock-roll-read-ebook/dp/B08VFJ4MGC/ref=sr_1_9?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=26RDZ6DWS2550&dchild=1&keywords=irene+milani&qid=1612107248&s=books&sprefix=irene+mi%2Caps%2C184&sr=1-9

Amici lettori, oggi vi presento il nuovo libro di Irene Milani, Nell'attesa di scrivervi la recensione, vi lascio l'incipit del libro e un estratto.

INCIPIT DEL LIBRO

Ginevra cammina a testa bassa per difendersi dal freddo che ormai le è penetrato nelle ossa; il suono degli anfibi che porta ai piedi rimbomba nella via deserta attutito appena dalle pozzanghere che qua e là costellano l'asfalto, riflettendo la luce dei lampioni che a poco servono per contrastare l'oscurità.

“Ma ha sempre fatto così freddo qui?” si domanda, affrettando il passo per raggiungere il proprio appartamento che, per quanto spartano sarebbe stato per lo meno caldo.

Da quando è ritornata a Bolzano, dopo un lungo periodo trascorso a Roma, non le sembra possibile aver vissuto per più di vent'anni a quelle temperature: come aveva fatto, ai tempi del liceo, ad uscire la sera abbigliata con minigonna e décolleté? Oggi, alle soglie dei quarant'anni quel genere di vestiti riesce ad indossarli esclusivamente nei caldi pomeriggi estivi della capitale.

Infatti, in quel momento, è imbacuccata in un piumino oversize corredato da cappello, guanti e sciarpa di lana; nonostante tutto le sembra di non riuscire a scaldarsi.

Mentre sta per infilare la mano in tasca per estrarre le chiavi del portone sente la vibrazione del cellulare proveniente dalla borsa che porta a tracolla. Sospira. Si sfila i guanti e, prima di aprire decide di rispondere.

«Sì, ciao Giulia… no stasera no. Ho finito ora il turno e sto rientrando a casa. Divertitevi anche per me, ci sentiamo presto ciao.» risponde, armeggiando per riuscire a centrare la serratura, tenendo il telefono stretto tra orecchio e spalla.

È sabato sera, non ci aveva nemmeno fatto caso; ormai quasi tutta la sua vita ruota intorno al lavoro. Non ha problemi a restare a casa mentre gli altri escono a divertirsi, anche se una piccola parte di lei un po' vorrebbe scrollarsi di dosso il peso degli avvenimenti – recenti e passati – e non pensare a niente almeno per qualche ora. Invece pare che l'unica sua droga, al momento, sia il lavoro.

 ESTRATTO

Qualche settimana dopo si decide ad inaugurare la casa invitando Sebastian e Giulia: lui, architetto, si guarda in giro come se lo avessero catapultato in un tugurio. Oltre che per mostrare loro l'appartamento quella è anche l'occasione perché le due donne finalmente si conoscano di persona.

«D'accordo che va di moda lo stile sobrio ed essenziale, ma così è un po' troppo! È impersonale e manca di calore.» è il commento che Giulia, a dispetto della buona educazione che un ospite dovrebbe mostrare, proprio non riesce a trattenere.

«Ho anche la pianta!»

«Dovresti avere altro che una pianta per rendere abitabile questo… coso! Il vaso è bello e i fiori danno un tocco di vita ma oltre a quello non c'è nulla.»

«Vorrà dire che lo personalizzerò un po'!» si giustifica lei, presa in contropiede. Generalmente se ne infischia delle opinioni altrui ma la moglie di Sebastian riesce a farla sentire in soggezione.


Buona lettura!

Silvia M.



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