CLARA CERRI
Partiamo subito con la prima domanda. Come nasce la Clara
Cerri scrittrice? Da dove è scaturita questa passione e quando hai maturato la
consapevolezza di essere in grado di scrivere un romanzo completo?
Grazie di
ospitarmi. Scrivo "da quando sono nata", nel senso che ho scoperto da
piccolissima il "superpotere" di far vivere storie e personaggi nella
mia testa, e appena ho potuto ho preso un quaderno (copertina nera e bordo
rosso, esistevano ancora ma erano una specie di rarità) e ho messo una di
quelle storie per iscritto. Però per molta parte della mia vita il tempo da
dedicare a racconti e a romanzi era sempre poco. Dovevo STUDIAAAREEE... e
scrivere cose ben diverse: articoli, saggi, traduzioni. Volevo diventare una
ricercatrice. Però saper scrivere romanzi mi è servito per rendere più
interessanti le cose che scrivevo per lavoro, e scrivere per lavoro mi ha
insegnato moltissime cose (le norme grafiche, la chiarezza nella
punteggiatura... sarà che ho lavorato sempre per gente molto pignola che mi
rimandava le cose indietro piene di segni rossi e blu)
Ho letto nella tua biografia che sei dotata di una solida
formazione culturale e sicuramente avrai maturato una passione speciale per
alcuni generi di lettura.
Che tipo sei come lettrice? Ordinata e razionale oppure
istintiva e compulsiva?
Compulsiva.
Spesso mi innamoro di un autore e non mollo finché non ho letto proprio tutto
tutto quello che ha scritto. Da ragazza le mie passioni sono state Italo
Calvino, Achille Campanile, Dickens, i romanzieri russi come Bulgakov (di cui
parlo in "Lettere fra l'erba" perché Antonio interpreta a teatro il
protagonista di "Cuore di cane"). Adesso sono "in fissa"
per Neil Gaiman e sto leggendo Trigger Warning, una raccolta di racconti inquietanti.
Mi piace moltissimo leggere in lingua originale, Adoro Stephen King e così ho
scoperto anche che scrive benissimo, un misto incredibile di linguaggio
quotidiano e cultura (King ha fatto il professore di inglese per diversi anni).
King è la narrazione incarnata. Rimango sempre a bocca aperta per la sua
capacità di costruire le storie e lasciarti incatenata alle pagine
Tra i generi letterari che prediligi leggere ce n’è
qualcuno che ti ha particolarmente ispirata nello stile di scrittura e nel
comporre i tuoi testi?
Per
quanto riguarda lo stile, prediligo uno stile aderente alla realtà, più sobrio
possibile, che lasci spazio alla fantasia e alle emozioni del lettore. Cerco di
visualizzare con chiarezza quello che accade e cosa sentono i personaggi, poi
cerco di farlo capire al lettore, ma senza fare proclami o comunicati stampa.
Amando molto il teatro e il cinema, mi piace curare i dialoghi
Hai detto di essere una lettrice compulsiva. E come
autrice come sei? Come crei i tuoi romanzi? Poco alla volta con una costruzione
metodica della trama oppure scrivi di getto seguendo il tuo estro la creatività
del momento?
Una
tecnica che ho ripreso a usare da poco a scrivere le varie parti programmate
senza seguire l'ordine della trama, a seconda dell'estro appunto. Poi
ricongiungo il tutto. Per fortuna qualcuno mi ha spiegato che le parti noiose
tra una parte interessante e l'altra non vanno proprio scritte! Ma ci vuole
tempo per capirlo
A quale ventaglio di pubblico consigli la lettura dei
tuoi romanzi?
Vorrei
arrivare a tutti. A tutti davvero. Dentro di me, sogno che le mie parole
diventino degli altri, come canzoni strillate per strada. Ma so che questo non
è sempre possibile, non tanto per il mio linguaggio, che mi sforzo di mantenere
chiaro e lineare, quanto per i contenuti. I miei personaggi sono particolari,
bizzarri, ci vuole tempo e pazienza per sentirli vicini. Hanno tutti qualche
passione che li trasfigura, bisogna starli a sentire per un po' per amarli. Ma
so per certo che chi mi legge li vede come amici che si fa fatica a lasciare
quando il libro finisce
Quanto c'è di te nei tuoi romanzi?
Tutto,
alla fine. Tutte le esperienze che ho fatto. Anche quando racconto vicende
diversissime dalle mie, cerco di travasare sensazioni provate realmente
Parlando di generi letterari, quanto ritieni importante
per un autore identificarsi in un determinato genere? Credi che l’inserimento
in una specifica categoria possa aumentare l’autostima di chi scrive oppure
serve unicamente per collocarlo in una certa fascia del mercato editoriale?
I miei
romanzi sono di genere mainstream, benché l'aspetto sentimentale prevalga. In
"Lettere fra l'erba" l'amore e l'erotismo sono un tema centrale. Ma
il romanzo di genere ha, specie per gli editori che devono vendere, una serie
di schemi e paletti molto precisi in cui quello che scrivo non rientra mai.
Questo anche perché io amo dare a tutte le mie storie una specie di svolta, di
guizzo inaspettato. Per esempio, in "Dodici posti dove non volevo
andare" il bello del romanzo compare ubriaco, cornuto e mazziato in un
taxi di Roma, nella notte peggiore della sua vita. In "Lettere fra
l'erba" Antonio assume un carattere speciale perché è basso, perché gli
altri non riescono mai a vederlo in modo disgiunto dal suo aspetto fisico
In effetti, i tuoi personaggi appaiono molto vivi, densi
e caratterizzati, denotando personalità vivaci e particolari. Si capisce che li
hai creati con molta dovizia. Che rapporto hai con loro?
Per me
esistono davvero. Ci parlo, mi immagino la loro vita al di fuori del romanzo,
la loro infanzia, i loro parenti. A volte fanno quello che vogliono
Come ti poni di fronte alle scene di sesso nei tuoi
romanzi? Scrivi con il freno a mano tirato oppure “…quando ci vuole ci vuole”?
Il mio
criterio è sempre quello di avere chiaro in testa quello che succede, poi
descriverlo. Ogni scena ha la sua ragione d'essere e il suo ruolo nella storia.
Ci sono momenti in cui si parla solo di emozioni, altri in cui il desiderio e
le sensazioni prevalgono su tutto. Poi dipende. Il sesso nella vita non è sempre
un tripudio estatico di cuori innamorati. Qualche volta si fa tanto per farlo.
Cerco sempre di salvare l'ironia, comunque, di non usare iperboli. Il sesso dei
miei romanzi è sesso fra esseri umani
Il tuo romanzo "Dodici posti dove non volevo
andare"
è risultato vincitore del I Premio Letterario Amarganta
del 2015. Che cosa hai provato quando hai ricevuto la notizia?
Per un'autrice emergente si tratta di una bella spinta
morale: hai potuto misurarne il riscontro anche in termini di immagine?
Il successo
può nascere in un momento, mentre la stima si costruisce col tempo, col lavoro.
Ricevere un riconoscimento da persone impegnate nella scrittura e nell'editoria
è stato importantissimo per me, perché in fondo prima ancora del successo e del
ritorno di immagine uno scrittore ha bisogno di sapere se è uno scrittore, se
può continuare a dedicare tempo, energie e sacrifici allo scrivere e al
pubblicare storie
Un posto in cui saresti voluta andare ?
India,
Rajipur. Mi sono promessa di andarci quando i miei romanzi avranno successo (la
speranza è l'ultima a morire!)
Ti fai supportare da qualcuno per l'editing? Hai parlato
di una scuola di scrittura. Ti è stata utile o hai trovato che imbrigliasse
troppo la tua creatività?
Per un
autore è importantissimo avere un confronto serio e sincero con qualcuno, e una
scuola di scrittura buona deve offrirti perlomeno questo. Poi non ci sono
formule buone per tutto. Come in tutti gli ambiti artistisci, bisogna conoscere
le regole per trasgredirle
Visto che sei anche editor, che cosa ci puoi raccontare
di questo tuo tipo di esperienza, collaterale all’attività di scrittrice?
Posso
dire che è faticoso, ma molto stimolante. E' un'occasione per riflettere su
tutti gli aspetti della scrittura. Poi io ho una vocazione da
"proffa", per cui mi piace insegnare
Se ti chiedo ebook o cartaceo, che cosa mi rispondi?
L'ebook
rappresenta senz'altro il futuro dell'editoria. Non distrugge alberi, non
prende spazio, non pesa. Secondo me i libri cartacei esisteranno sempre, ma saranno
stampati su richiesta, nelle librerie stesse
Tra poco inizierò a leggere il tuo Lettere tra l'erba.
Che cosa mi devo aspettare?
Una
storia d'amore raccontata nell'arco di vent'anni, molto intensa e combattuta. E
in parallelo la storia di una ragazza alla ricerca della sua identità
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho
scritto un romanzo che è un seguito dei Dodici posti, in un certo senso.
Racconta più in dettaglio l'adolescenza di Roy. Però sono alla ricerca di un
finale
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