17 aprile 2016

LE INTERVISTE DEI SOGNATORI ERRANTI


CLARA CERRI

 
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Partiamo subito con la prima domanda. Come nasce la Clara Cerri scrittrice? Da dove è scaturita questa passione e quando hai maturato la consapevolezza di essere in grado di scrivere un romanzo completo?


Grazie di ospitarmi. Scrivo "da quando sono nata", nel senso che ho scoperto da piccolissima il "superpotere" di far vivere storie e personaggi nella mia testa, e appena ho potuto ho preso un quaderno (copertina nera e bordo rosso, esistevano ancora ma erano una specie di rarità) e ho messo una di quelle storie per iscritto. Però per molta parte della mia vita il tempo da dedicare a racconti e a romanzi era sempre poco. Dovevo STUDIAAAREEE... e scrivere cose ben diverse: articoli, saggi, traduzioni. Volevo diventare una ricercatrice. Però saper scrivere romanzi mi è servito per rendere più interessanti le cose che scrivevo per lavoro, e scrivere per lavoro mi ha insegnato moltissime cose (le norme grafiche, la chiarezza nella punteggiatura... sarà che ho lavorato sempre per gente molto pignola che mi rimandava le cose indietro piene di segni rossi e blu)

 

Ho letto nella tua biografia che sei dotata di una solida formazione culturale e sicuramente avrai maturato una passione speciale per alcuni generi di lettura.

Che tipo sei come lettrice? Ordinata e razionale oppure istintiva e compulsiva?


Compulsiva. Spesso mi innamoro di un autore e non mollo finché non ho letto proprio tutto tutto quello che ha scritto. Da ragazza le mie passioni sono state Italo Calvino, Achille Campanile, Dickens, i romanzieri russi come Bulgakov (di cui parlo in "Lettere fra l'erba" perché Antonio interpreta a teatro il protagonista di "Cuore di cane"). Adesso sono "in fissa" per Neil Gaiman e sto leggendo Trigger Warning, una raccolta di racconti inquietanti. Mi piace moltissimo leggere in lingua originale, Adoro Stephen King e così ho scoperto anche che scrive benissimo, un misto incredibile di linguaggio quotidiano e cultura (King ha fatto il professore di inglese per diversi anni). King è la narrazione incarnata. Rimango sempre a bocca aperta per la sua capacità di costruire le storie e lasciarti incatenata alle pagine

 

Tra i generi letterari che prediligi leggere ce n’è qualcuno che ti ha particolarmente ispirata nello stile di scrittura e nel comporre i tuoi testi?


Per quanto riguarda lo stile, prediligo uno stile aderente alla realtà, più sobrio possibile, che lasci spazio alla fantasia e alle emozioni del lettore. Cerco di visualizzare con chiarezza quello che accade e cosa sentono i personaggi, poi cerco di farlo capire al lettore, ma senza fare proclami o comunicati stampa. Amando molto il teatro e il cinema, mi piace curare i dialoghi

 

Hai detto di essere una lettrice compulsiva. E come autrice come sei? Come crei i tuoi romanzi? Poco alla volta con una costruzione metodica della trama oppure scrivi di getto seguendo il tuo estro la creatività del momento?

 

Una tecnica che ho ripreso a usare da poco a scrivere le varie parti programmate senza seguire l'ordine della trama, a seconda dell'estro appunto. Poi ricongiungo il tutto. Per fortuna qualcuno mi ha spiegato che le parti noiose tra una parte interessante e l'altra non vanno proprio scritte! Ma ci vuole tempo per capirlo

 

A quale ventaglio di pubblico consigli la lettura dei tuoi romanzi?

 

Vorrei arrivare a tutti. A tutti davvero. Dentro di me, sogno che le mie parole diventino degli altri, come canzoni strillate per strada. Ma so che questo non è sempre possibile, non tanto per il mio linguaggio, che mi sforzo di mantenere chiaro e lineare, quanto per i contenuti. I miei personaggi sono particolari, bizzarri, ci vuole tempo e pazienza per sentirli vicini. Hanno tutti qualche passione che li trasfigura, bisogna starli a sentire per un po' per amarli. Ma so per certo che chi mi legge li vede come amici che si fa fatica a lasciare quando il libro finisce
 
 
Risultati immagini per sogno

 

Quanto c'è di te nei tuoi romanzi?

 

Tutto, alla fine. Tutte le esperienze che ho fatto. Anche quando racconto vicende diversissime dalle mie, cerco di travasare sensazioni provate realmente

 

Parlando di generi letterari, quanto ritieni importante per un autore identificarsi in un determinato genere? Credi che l’inserimento in una specifica categoria possa aumentare l’autostima di chi scrive oppure serve unicamente per collocarlo in una certa fascia del mercato editoriale?

 

I miei romanzi sono di genere mainstream, benché l'aspetto sentimentale prevalga. In "Lettere fra l'erba" l'amore e l'erotismo sono un tema centrale. Ma il romanzo di genere ha, specie per gli editori che devono vendere, una serie di schemi e paletti molto precisi in cui quello che scrivo non rientra mai. Questo anche perché io amo dare a tutte le mie storie una specie di svolta, di guizzo inaspettato. Per esempio, in "Dodici posti dove non volevo andare" il bello del romanzo compare ubriaco, cornuto e mazziato in un taxi di Roma, nella notte peggiore della sua vita. In "Lettere fra l'erba" Antonio assume un carattere speciale perché è basso, perché gli altri non riescono mai a vederlo in modo disgiunto dal suo aspetto fisico

 

In effetti, i tuoi personaggi appaiono molto vivi, densi e caratterizzati, denotando personalità vivaci e particolari. Si capisce che li hai creati con molta dovizia. Che rapporto hai con loro?

 

Per me esistono davvero. Ci parlo, mi immagino la loro vita al di fuori del romanzo, la loro infanzia, i loro parenti. A volte fanno quello che vogliono

 

 

Come ti poni di fronte alle scene di sesso nei tuoi romanzi? Scrivi con il freno a mano tirato oppure “…quando ci vuole ci vuole”?

 

Il mio criterio è sempre quello di avere chiaro in testa quello che succede, poi descriverlo. Ogni scena ha la sua ragione d'essere e il suo ruolo nella storia. Ci sono momenti in cui si parla solo di emozioni, altri in cui il desiderio e le sensazioni prevalgono su tutto. Poi dipende. Il sesso nella vita non è sempre un tripudio estatico di cuori innamorati. Qualche volta si fa tanto per farlo. Cerco sempre di salvare l'ironia, comunque, di non usare iperboli. Il sesso dei miei romanzi è sesso fra esseri umani

 

Il tuo romanzo "Dodici posti dove non volevo andare"

è risultato vincitore del I Premio Letterario Amarganta del 2015. Che cosa hai provato quando hai ricevuto la notizia?

Per un'autrice emergente si tratta di una bella spinta morale: hai potuto misurarne il riscontro anche in termini di immagine?

 

Il successo può nascere in un momento, mentre la stima si costruisce col tempo, col lavoro. Ricevere un riconoscimento da persone impegnate nella scrittura e nell'editoria è stato importantissimo per me, perché in fondo prima ancora del successo e del ritorno di immagine uno scrittore ha bisogno di sapere se è uno scrittore, se può continuare a dedicare tempo, energie e sacrifici allo scrivere e al pubblicare storie

 

Un posto in cui saresti voluta andare ?

 

India, Rajipur. Mi sono promessa di andarci quando i miei romanzi avranno successo (la speranza è l'ultima a morire!)

 

Ti fai supportare da qualcuno per l'editing? Hai parlato di una scuola di scrittura. Ti è stata utile o hai trovato che imbrigliasse troppo la tua creatività?

 

Per un autore è importantissimo avere un confronto serio e sincero con qualcuno, e una scuola di scrittura buona deve offrirti perlomeno questo. Poi non ci sono formule buone per tutto. Come in tutti gli ambiti artistisci, bisogna conoscere le regole per trasgredirle

 

Visto che sei anche editor, che cosa ci puoi raccontare di questo tuo tipo di esperienza, collaterale all’attività di scrittrice?

 

Posso dire che è faticoso, ma molto stimolante. E' un'occasione per riflettere su tutti gli aspetti della scrittura. Poi io ho una vocazione da "proffa", per cui mi piace insegnare

 

Se ti chiedo ebook o cartaceo, che cosa mi rispondi?

 

L'ebook rappresenta senz'altro il futuro dell'editoria. Non distrugge alberi, non prende spazio, non pesa. Secondo me i libri cartacei esisteranno sempre, ma saranno stampati su richiesta, nelle librerie stesse

 

Tra poco inizierò a leggere il tuo Lettere tra l'erba. Che cosa mi devo aspettare?


Una storia d'amore raccontata nell'arco di vent'anni, molto intensa e combattuta. E in parallelo la storia di una ragazza alla ricerca della sua identità

 

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

 

Ho scritto un romanzo che è un seguito dei Dodici posti, in un certo senso. Racconta più in dettaglio l'adolescenza di Roy. Però sono alla ricerca di un finale
 
 

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