17 aprile 2016

LE INTERVISTE DEI SOGNATORI ERRANTI


ANNA GENCHI

 
 
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Ciao Anna, presentati, racconta qualcosa di te. Qual è il percorso che ti ha portata a scrivere il tuo primo libro? Come ti è nata la passione per la scrittura?

 

A: Allora prima di ogni cosa io sono una normale ragazza che viene da una piccola città in Puglia. Sono laureanda in lettere moderne, anche se svolgo un lavoro completamente diverso durante il giorno.

Quando è nata la mia passione per la scrittura nemmeno lo ricordo perché probabilmente è nata con me

Prima i diari segreti, poi una fan fiction su un cantante che adoro e a 25 anni invece ho scritto questo libro.

Il percorso che mi ha condotto a farlo è stato molto interiore; un periodo particolare e personale vissuto lo scorso anno mi ha dato la spinta per iniziare a mettere in pratica il mio sogno di scrittura.

 

Presentaci il tuo lavoro: Amor Vincit Omnia. Da cosa nasce la storia? Da qualche tua ispirazione particolare oppure hai seguito un filone che ti piaceva come lettrice?

 

A: No, non ho seguito un filone da lettrice proprio perché volevo scrivere di una storia diversa. Una storia che non fosse come le altre, che avesse qualcosa di caratterizzante. E così ho creato Emily, ventiseienne indipendente che vive sola a Londra. Una ragazza sola, introversa, testarda, orgogliosa che vive una vita vittima di un segreto quasi inconfessabile che l'ha in un certo senso congelata.

Un bel giorno incontra, davvero per caso e in una fattispecie quasi divertente, Laurie. Lui non è il classico belloccio, ma un trentatrenne maturo, intelligente e caparbio, con un cuore caldo e un amore incondizionato da dare.

E lui tenterà il tutto per tutto per cambiare le sorti della vita di Emily, donandole la speranza che è il messaggio più grande che spero arrivi

 

Un'osservazione che non vuole essere una critica, tutt'altro, una curiosità.

 Hai scelto un titolo in latino, Amor vincit omnia, che apprezzo molto, essendo affscinata dalla lingua latina che considero un pò l'antenata della nostra lingua, assieme al greco.

 Non credi che un titolo in italiano ti poteva dare maggiore visibilità perchè più comprensibile ad un pubblico vasto?

 

A:

Ci ho pensato tante volte però ti son sincera. Io non ho scritto per interesse, ne per arrivare a toccare manie di grandezza. Ho scritto per raccontare una storia e lanciare un messaggio importante e il titolo che ho scelto è una di quei mantra che mi porto dietro da sempre e rappresenta quello in cui credo davvero.

 

 

Proprio in questi giorni mi è capitato di seguire un dibattito a proposito del lieto fine nei romanzi rosa. Lo ritieni un carattere indispensabile per potere classificare un libro tra i romance oppure pensi che la categoria possa essere aperta anche a finali diversi dal classico “vissero felici e contenti”?

 

A: Io credo fondamentalmente una cosa e cioè che un romanzo sia considerato tale in quanto deve raccontare una storia, una storia che faccia sognare. Quindi non credo che il lieto fine sia caratterizzante; non è necessario il "Vissero felici e contenti". Quello che è necessario è però un finale da sogno, in qualsiasi forma e modo possa esser descritto.

 

Emily, la protagonista del tuo romance, sembra essere un personaggio tormentato e ricco di spigoli. Quanto c’è del tuo carattere e della tua personalità in lei?

 

A: Emily è un personaggio molto versatile. Fragile dentro e molto forte al di fuori; ma perché ha un segreto che la porta ad essere così. Scrivendo di lei, la ritenevo completamente diversa da me. Col senno di poi invece mi sono resa conto che ci accomunano due cose : la cocciutaggine e la voglia di farcela da sole, senza aiuti esterni.

 

E in Laurie, il protagonista maschile, quanto c’è del tuo tipo di uomo ideale?

 

A: Credo che Laurie si possa considerare come l'uomo che tutte le ragazze vorrebbero al proprio fianco. Premuroso, amorevole, dolce, ironico, arrabbiato al momento giusto, insomma l'ho creato a immagine e somiglianza totale del mio uomo ideale

 
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Com’è Anna Genchi lettrice? Divoratrice compulsiva di libri oppure metodica e ragionata?

A: Divoratrice assoluta di libri; adoro leggere.

 

Ho imparato all'età di cinque anni e mezzo e probabilmente non ho mai smesso.

 

Quanta importanza dai allo stile di scrittura rispetto alla trama della storia? Talvolta ci si trova davanti un libro scritto bene ma noioso e povero di contenuti oppure a una storia bella e avvincente presentata con uno stile rozzo e approssimativo. Quale dei due estremi non sopporti proprio?

 

A: La verità sta sempre nel mezzo; fondamentale deve essere la storia e ciò che si racconta, una storia che deve travolgere e sconvolgere. Magari può essere scritta senza un linguaggio aulico, ma più ordinario, ma deve comunque essere curata anche nell'aspetto. Altrimenti la storia stessa ne perde.

 

Come curi l’aspetto promozionale della tua attività di scrittrice?

 

A: Non si può costringere un lettore a leggere o meno un romanzo; si otterrebbe l'effetto contrario.

Penso che bisogna far parlare prima di tutto il lettore, cioè chi lo ha letto e vissuto.

Poi la cosa che deve parlare è il romanzo stesso, e quindi cerco di pubblicizzarlo con estratti e foto rappresentative senza essere estenuante.

 

L’editing e la pulizia dei testi sono elementi importanti nella presentazione di un libro. Sotto quest’aspetto fai tutto da sola oppure ti affidi ad aiuti esterni?

 

A: Sotto questo aspetto ho seguito alcune direttive che la mia casa editrice mi ha fornito, ma principalmente ho corretto tutto il testo da sola.

 

Un libro famoso che ti ha fatto innamorare e uno che invece non sei riuscita a digerire…

 

A: La mia passione per la letteratura nasce con Orgoglio e Pregiudizio che una professoressa ci costrinse a leggere per studi scolastici.

E grazie a questo romanzo è nata la mia passione per la letteratura.

Difficilmente non digerisco libri, ma in due occasioni mi è capitato. La prima volta con Revolutionary Road e la seconda con il più recente La ragazza del treno; perdonatemi ma proprio non sono stata in grado di finirli.

 

A: In questo momento sto scrivendo il terzo ed ultimo libro che concluderà la storia di Laurie ed Emily.

Ho ultimato il secondo libro che uscirà all'incirca il prossimo giugno e nel frattempo mi dedico a far conoscere il primo libro, che è uscito in pratica un mese fa.

 

Se ti chiedo ebook o cartaceo, che cosa mi rispondi?

 

A:Io ho pubblicato in digitale, ma non disdegno il cartaceo.

Il profumo della carta, la possibilità di conservarlo nella propria libreria ha il suo perché.

Il digitale però sta prendendo sempre più piede; permette di leggere ovunque, di recuperare spazio e, senza nasconderci dietro un dito, un prezzo più accessibile. E anche in digitale le emozioni di una bella storia si vivono comunque

 

 Hai partecipato alle nostre serate a tema e ai contest. Chiudendo questo pomeriggio insieme, ci lasci con un tuo personale #‎noiche?

 

A: Mi piace partecipare ai vostri contest!

Ti lascio con un #noiche viviamo con i piedi per terra e la testa tra i sogni e che nessuno potrà mai spegnerceli

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