ANNA GENCHI
Ciao Anna,
presentati, racconta qualcosa di te. Qual è il percorso che ti ha portata a
scrivere il tuo primo libro? Come ti è nata la passione per la scrittura?
A: Allora
prima di ogni cosa io sono una normale ragazza che viene da una piccola città
in Puglia. Sono laureanda in lettere moderne, anche se svolgo un lavoro
completamente diverso durante il giorno.
Quando è
nata la mia passione per la scrittura nemmeno lo ricordo perché probabilmente è
nata con me
Prima i
diari segreti, poi una fan fiction su un cantante che adoro e a 25 anni invece
ho scritto questo libro.
Il percorso
che mi ha condotto a farlo è stato molto interiore; un periodo particolare e
personale vissuto lo scorso anno mi ha dato la spinta per iniziare a mettere in
pratica il mio sogno di scrittura.
Presentaci
il tuo lavoro: Amor Vincit Omnia. Da cosa nasce la storia? Da qualche tua
ispirazione particolare oppure hai seguito un filone che ti piaceva come
lettrice?
A: No, non ho seguito un filone da lettrice
proprio perché volevo scrivere di una storia diversa. Una storia che non fosse
come le altre, che avesse qualcosa di caratterizzante. E così ho creato Emily,
ventiseienne indipendente che vive sola a Londra. Una ragazza sola, introversa,
testarda, orgogliosa che vive una vita vittima di un segreto quasi
inconfessabile che l'ha in un certo senso congelata.
Un bel
giorno incontra, davvero per caso e in una fattispecie quasi divertente,
Laurie. Lui non è il classico belloccio, ma un trentatrenne maturo,
intelligente e caparbio, con un cuore caldo e un amore incondizionato da dare.
E lui
tenterà il tutto per tutto per cambiare le sorti della vita di Emily, donandole
la speranza che è il messaggio più grande che spero arrivi
Un'osservazione
che non vuole essere una critica, tutt'altro, una curiosità.
Hai scelto un titolo in latino, Amor vincit
omnia, che apprezzo molto, essendo affscinata dalla lingua latina che considero
un pò l'antenata della nostra lingua, assieme al greco.
Non credi che un titolo in italiano ti poteva
dare maggiore visibilità perchè più comprensibile ad un pubblico vasto?
A:
Ci ho
pensato tante volte però ti son sincera. Io non ho scritto per interesse, ne
per arrivare a toccare manie di grandezza. Ho scritto per raccontare una storia
e lanciare un messaggio importante e il titolo che ho scelto è una di quei
mantra che mi porto dietro da sempre e rappresenta quello in cui credo davvero.
Proprio in
questi giorni mi è capitato di seguire un dibattito a proposito del lieto fine
nei romanzi rosa. Lo ritieni un carattere indispensabile per potere
classificare un libro tra i romance oppure pensi che la categoria possa essere
aperta anche a finali diversi dal classico “vissero felici e contenti”?
A: Io credo
fondamentalmente una cosa e cioè che un romanzo sia considerato tale in quanto
deve raccontare una storia, una storia che faccia sognare. Quindi non credo che
il lieto fine sia caratterizzante; non è necessario il "Vissero felici e
contenti". Quello che è necessario è però un finale da sogno, in qualsiasi
forma e modo possa esser descritto.
Emily, la
protagonista del tuo romance, sembra essere un personaggio tormentato e ricco
di spigoli. Quanto c’è del tuo carattere e della tua personalità in lei?
A: Emily è un personaggio molto versatile.
Fragile dentro e molto forte al di fuori; ma perché ha un segreto che la porta
ad essere così. Scrivendo di lei, la ritenevo completamente diversa da me. Col
senno di poi invece mi sono resa conto che ci accomunano due cose : la
cocciutaggine e la voglia di farcela da sole, senza aiuti esterni.
E in
Laurie, il protagonista maschile, quanto c’è del tuo tipo di uomo ideale?
A: Credo che Laurie si possa considerare come
l'uomo che tutte le ragazze vorrebbero al proprio fianco. Premuroso, amorevole,
dolce, ironico, arrabbiato al momento giusto, insomma l'ho creato a immagine e
somiglianza totale del mio uomo ideale
Com’è Anna
Genchi lettrice? Divoratrice compulsiva di libri oppure metodica e ragionata?
A: Divoratrice assoluta di libri; adoro leggere.
Ho imparato
all'età di cinque anni e mezzo e probabilmente non ho mai smesso.
Quanta
importanza dai allo stile di scrittura rispetto alla trama della storia?
Talvolta ci si trova davanti un libro scritto bene ma noioso e povero di
contenuti oppure a una storia bella e avvincente presentata con uno stile rozzo
e approssimativo. Quale dei due estremi non sopporti proprio?
A: La verità sta sempre nel mezzo; fondamentale
deve essere la storia e ciò che si racconta, una storia che deve travolgere e
sconvolgere. Magari può essere scritta senza un linguaggio aulico, ma più
ordinario, ma deve comunque essere curata anche nell'aspetto. Altrimenti la
storia stessa ne perde.
Come curi
l’aspetto promozionale della tua attività di scrittrice?
A: Non si può costringere un lettore a leggere o
meno un romanzo; si otterrebbe l'effetto contrario.
Penso che
bisogna far parlare prima di tutto il lettore, cioè chi lo ha letto e vissuto.
Poi la cosa
che deve parlare è il romanzo stesso, e quindi cerco di pubblicizzarlo con
estratti e foto rappresentative senza essere estenuante.
L’editing e
la pulizia dei testi sono elementi importanti nella presentazione di un libro.
Sotto quest’aspetto fai tutto da sola oppure ti affidi ad aiuti esterni?
A: Sotto questo aspetto ho seguito alcune
direttive che la mia casa editrice mi ha fornito, ma principalmente ho corretto
tutto il testo da sola.
Un libro
famoso che ti ha fatto innamorare e uno che invece non sei riuscita a digerire…
A: La mia passione per la letteratura nasce con
Orgoglio e Pregiudizio che una professoressa ci costrinse a leggere per studi
scolastici.
E grazie a
questo romanzo è nata la mia passione per la letteratura.
Difficilmente
non digerisco libri, ma in due occasioni mi è capitato. La prima volta con
Revolutionary Road e la seconda con il più recente La ragazza del treno;
perdonatemi ma proprio non sono stata in grado di finirli.
A: In questo momento sto scrivendo il terzo ed
ultimo libro che concluderà la storia di Laurie ed Emily.
Ho ultimato
il secondo libro che uscirà all'incirca il prossimo giugno e nel frattempo mi
dedico a far conoscere il primo libro, che è uscito in pratica un mese fa.
Se ti
chiedo ebook o cartaceo, che cosa mi rispondi?
A:Io ho
pubblicato in digitale, ma non disdegno il cartaceo.
Il profumo
della carta, la possibilità di conservarlo nella propria libreria ha il suo
perché.
Il digitale
però sta prendendo sempre più piede; permette di leggere ovunque, di recuperare
spazio e, senza nasconderci dietro un dito, un prezzo più accessibile. E anche
in digitale le emozioni di una bella storia si vivono comunque
Hai partecipato alle nostre serate a tema e ai
contest. Chiudendo questo pomeriggio insieme, ci lasci con un tuo personale
#noiche?
A: Mi piace
partecipare ai vostri contest!
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