13 giugno 2016

SARA FIORE: 18 GIORNI RECENSIONE

SARA FIORE: 18 GIORNI

Racconto

Ci sono attimi in cui la vita rallenta. Ore di lunghe attese, piene di paura e speranza. Così sono trascorsi i primi diciotto giorni della vita di mia figlia. La sua vita è iniziata difficilmente, da un ospedale all’altro per poter sopravvivere a un problema congenito. Non è stato facile affrontare quei momenti tra l’emotività e gli imprevisti post parto, quando si tira fuori una forza che non si sa neanche di avere. In queste poche parole voglio raccontarle cosa è successo in quei giorni, felice che lei non ne ricorderà mai nemmeno uno.

RECENSIONE DI SILVIA MAIRA

Non ci può essere un legame più forte di quello che lega una madre a suo figlio. E’ un legame che nasce dal momento in cui una donna sa che diventerà madre.
Sara Fiore con questo breve racconto autobiografico riesce a renderne perfettamente l’idea.
18 giorni è il commovente resoconto dei primi 18 giorni di vita della sua bambina, nata con una piccola malformazione cardiaca, che l’ha costretta a vivere in terapia intensiva sin dalle prime ore di vita.
Sara Fiore, seguendo l’andamento narrativo del diario intimo, racconta alla figlia cosa ha provato in quei lunghi 18 giorni in cui la sua bambina è stata sottoposta a diverse cure, fino alla scelta estrema e inevitabile dell’intervento chirurgico.
La madre racconta le sue sensazioni: il senso di colpa per non aver fatto nascere sua figlia abbastanza forte, la tristezza di uscire dall’ospedale senza di lei, la paura e l’angoscia per il suo malessere, la sensazione di solitudine in un primo momento, seguita successivamente dalla condivisione del proprio dolore con altri genitori che avevano figli ammalati di patologie anche più gravi.
Sara Fiore non trascura, nel suo racconto, la condivisione delle emozioni e delle sensazioni con il papà della bambina e con i nonni paterni e materni.
E’ un racconto breve, che si legge in poco tempo, ma che trasmette emozioni e riesce a toccare il cuore del lettore, che fa riflettere sui valori della vita e su ciò che è importante.
L’autrice infatti sottolinea spesso che è proprio in quei difficili momenti che si apprezzano quelle piccole cose a cui prima non si dava importanza, come tornare a casa, dopo una lunga giornata in ospedale, e trovare la madre che ha cucinato un piatto caldo.
18 giorni è un piccolo gioiello che si fa apprezzare sin dall’inizio, dalle prima battute, dalla dedica, in cui l’autrice cita la famosa canzone di Battiato “La cura”, che esprime, in una manciata di parole, l’amore per un proprio caro che sta male, in questo caso l’amore che lega la madre alla figlia.


“perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te.”

5 stelle di valutazione

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