CRISTINA KATIA PANEPINTO
Ciao Cristina. Raccontaci qualcosa di te. Come sei diventata
autrice?
C: Sono diventata autrice un po' per amore un po' per caso.
Scrivere è una cosa che mi ha sempre intrigata fin da ragazza, ma l'idea di un
romanzo vero e proprio è arrivata solo un paio di anni fa. Ho dovuto
trasferirmi per il lavoro di mio marito e negli ultimi mesi a Firenze mi è
venuta voglia di scrivere qualcosa che mi legasse ancora di più a quella città,
che la facesse ancora più mia.
Il Fioraio è una storia dai risvolti sconvolgenti e
imprevedibili. Come è nato il personaggio del Fioraio?
C: Il Fioraio è nato anche lui in maniera imprevista.
All'inizio la storia aveva un altra trama, ma non funzionava. Poi ho deciso di
cambiare l'assassino e tutto ha magicamente preso forma. Il Fioraio incarna uno
dei crimini che io ritengo più terribili compiuti da un essere umano. Sono
stata sempre molto sensibile all'argomento della violenza sui bambini e il
Fioraio è stato un mio modo per parlare di questo.
Il genere Giallo e Thriller, oggi come in passato, scritto
da una penna femminile in cosa si differenzia da quella maschile? Le donne è
vero che riescono a mettere quel qualcosa in più in quanto a emozioni?
C: La domanda è molto interessante. Sì, credo che le donne
abbiano un approccio più emozionale. A partire dalla regina, Agatha Christie,
ma senza escludere tante altre valide autrici, ritengo che alle donne interessi
più la dinamica psicologica. Questo non vuol dire che gl uomini non scrivano
con profondità, ma c'è un approccio diverso, anche nel linguaggio
Il fioraio di Monteriggioni è strettamente legato alla città
di Firenze. Quanta importanza ha per te il fattore ambientale nella stesura di
un romanzo?
C: Allora...Rispondo più da lettrice che da autrice, perché
di romanzo al momento ne ho scritto solo uno Emoticon smile:-) Il fattore
ambientale secondo me è importante perché la storia in fondo respira l'aria del
luogo in cui è ambientata
Quali sono, secondo te, gli elementi essenziali che
caratterizzano un thriller d successo?
C: Comincerei con l'incipit. Se non ti prende dall'inizio
non ti prende più. Poi il ritmo e la qualità del personaggio che conduce
l'investigazione. Anche se l'idea è trita e ritrita, se il personaggio è
interessante ti trascina.
Hai di recente partecipato al Festival Dieci Lune in
collaborazione con la CE Bel Ami e il tuo racconto "Arma a doppio
taglio" è stato selezionato tra i dieci racconti che comporranno
l'antologia. E' un ottimo risultato! Come ti sei sentita quando hai visto il
nome del tuo racconto tra quelli premiati?
C: È stata una bellissima emozione, anche perché era la
prima volta che un mio lavoro veniva apprezzato da una giuria. Quel racconto mi
piaceva molto, ma non pensavo che ottenesse questo risultato. Davvero una bella
emozione.
Parlaci anche del tuo nuovo racconto, premiato al Festival
Dieci Lune. Segui sempre il filone del tuo romanzo d'esordio, oppure come
genere si discosta dal primo?
C: No... è molto diverso. E' una storia ambientata ad
Amburgo negli anni '30. Parla dei rapporti difficili tra tedeschi, ebrei e
ariani, dove non ci sono buoni o cattivi, ma solo persone che vivono la loro
vita e si trovano a compiere delle scelte, seguendo il loro carattere. E
purtroppo male porta male.
Nel tessere la trama di un romanzo thriller, alcuni autori
consigliano di iniziare a scrivere il finale e poi andare a ritroso. Tu che
cosa ne pensi di questa tecnica?
C: Sacrosanta regola anche se io non riesco a seguirla. Se
fai così tutto è molto più facile al momento della scrittura.
Io invece inizio con un'idea e scrivo come se fossi il
lettore. La storia parte ed io me la lascio raccontare. Questo naturalmente
richiede molta più fatica perché ti costringe a ricalibrare sempre tutto in
corso d'opera, ma se rimani concentrata, va bene.
Cristina cosa ne pensi del fenomeno del self? E nell'eterno
contrasto tra e book e cartaceo, tu da che parte stai?
C: Il self è un ottimo strumento. Spesso le case editrici
non hanno coraggio di dar credito ad esordienti per motivi economici in parte
comprensibili. Il self permette a chi ha qualcosa da dire di trovare il suo
pubblico senza attendere il placet di altri, se non dei propri lettori, che
spesso sono molti, viste le piattaforme mega tipo Amazon.
Tra e-book e cartaceo... metto la palla al centro Emoticon
smile:-) a me piacciono tutti e due e l'uno non decreterà mai la morte
dell'altro. Certo, chi pubblica sono in e-book si perde una fetta di lettori,
questo non si può negare, ma ce ne si deve fare una ragione.
Com'è il tuo rapporto con la musica? Molti autori dicono di
scrivere soltanto ascoltando i loro brani preferiti. Capita così anche a te?
C: Allora... Io quando scrivo devo avere il silenzio più
assoluto attorno a me. Ma la musica influenza molto i miei umori e i miei
pensieri ed è parte fondamentale della mia vita. A volte mi capita di capire
cosa penso o sento dalla canzone che mi sta girando per la testa.
Cristina Katia, ringraziandoti per essere stata con noi, ti
chiediamo di lasciarci commentando i nostri argomenti.
#noiche
#unsognonelcassetto
#amicizia
è
C: #noiche
scriviamo perché era chiaro che prima o poi sarebbe finita così...
#unsognonelcassetto scrivere un best seller, ma di quelli
che fanno stare tanto, tanto bene chi lo legge
#amicizia è la forma più pura di amore
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