12 giugno 2016

LE INTERVISTE DEI SOGNATORI ERRANTI


CRISTINA KATIA PANEPINTO


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Ciao Cristina. Raccontaci qualcosa di te. Come sei diventata autrice?

C: Sono diventata autrice un po' per amore un po' per caso. Scrivere è una cosa che mi ha sempre intrigata fin da ragazza, ma l'idea di un romanzo vero e proprio è arrivata solo un paio di anni fa. Ho dovuto trasferirmi per il lavoro di mio marito e negli ultimi mesi a Firenze mi è venuta voglia di scrivere qualcosa che mi legasse ancora di più a quella città, che la facesse ancora più mia.

Il Fioraio è una storia dai risvolti sconvolgenti e imprevedibili. Come è nato il personaggio del Fioraio?

C: Il Fioraio è nato anche lui in maniera imprevista. All'inizio la storia aveva un altra trama, ma non funzionava. Poi ho deciso di cambiare l'assassino e tutto ha magicamente preso forma. Il Fioraio incarna uno dei crimini che io ritengo più terribili compiuti da un essere umano. Sono stata sempre molto sensibile all'argomento della violenza sui bambini e il Fioraio è stato un mio modo per parlare di questo.

 

Il genere Giallo e Thriller, oggi come in passato, scritto da una penna femminile in cosa si differenzia da quella maschile? Le donne è vero che riescono a mettere quel qualcosa in più in quanto a emozioni?

C: La domanda è molto interessante. Sì, credo che le donne abbiano un approccio più emozionale. A partire dalla regina, Agatha Christie, ma senza escludere tante altre valide autrici, ritengo che alle donne interessi più la dinamica psicologica. Questo non vuol dire che gl uomini non scrivano con profondità, ma c'è un approccio diverso, anche nel linguaggio

Il fioraio di Monteriggioni è strettamente legato alla città di Firenze. Quanta importanza ha per te il fattore ambientale nella stesura di un romanzo?

C: Allora...Rispondo più da lettrice che da autrice, perché di romanzo al momento ne ho scritto solo uno Emoticon smile:-) Il fattore ambientale secondo me è importante perché la storia in fondo respira l'aria del luogo in cui è ambientata

 

Quali sono, secondo te, gli elementi essenziali che caratterizzano un thriller d successo?

 

C: Comincerei con l'incipit. Se non ti prende dall'inizio non ti prende più. Poi il ritmo e la qualità del personaggio che conduce l'investigazione. Anche se l'idea è trita e ritrita, se il personaggio è interessante ti trascina.

Hai di recente partecipato al Festival Dieci Lune in collaborazione con la CE Bel Ami e il tuo racconto "Arma a doppio taglio" è stato selezionato tra i dieci racconti che comporranno l'antologia. E' un ottimo risultato! Come ti sei sentita quando hai visto il nome del tuo racconto tra quelli premiati?

C: È stata una bellissima emozione, anche perché era la prima volta che un mio lavoro veniva apprezzato da una giuria. Quel racconto mi piaceva molto, ma non pensavo che ottenesse questo risultato. Davvero una bella emozione.

Parlaci anche del tuo nuovo racconto, premiato al Festival Dieci Lune. Segui sempre il filone del tuo romanzo d'esordio, oppure come genere si discosta dal primo?

 

C: No... è molto diverso. E' una storia ambientata ad Amburgo negli anni '30. Parla dei rapporti difficili tra tedeschi, ebrei e ariani, dove non ci sono buoni o cattivi, ma solo persone che vivono la loro vita e si trovano a compiere delle scelte, seguendo il loro carattere. E purtroppo male porta male.

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Nel tessere la trama di un romanzo thriller, alcuni autori consigliano di iniziare a scrivere il finale e poi andare a ritroso. Tu che cosa ne pensi di questa tecnica?

C: Sacrosanta regola anche se io non riesco a seguirla. Se fai così tutto è molto più facile al momento della scrittura.

Io invece inizio con un'idea e scrivo come se fossi il lettore. La storia parte ed io me la lascio raccontare. Questo naturalmente richiede molta più fatica perché ti costringe a ricalibrare sempre tutto in corso d'opera, ma se rimani concentrata, va bene.

Cristina cosa ne pensi del fenomeno del self? E nell'eterno contrasto tra e book e cartaceo, tu da che parte stai?

C: Il self è un ottimo strumento. Spesso le case editrici non hanno coraggio di dar credito ad esordienti per motivi economici in parte comprensibili. Il self permette a chi ha qualcosa da dire di trovare il suo pubblico senza attendere il placet di altri, se non dei propri lettori, che spesso sono molti, viste le piattaforme mega tipo Amazon.

Tra e-book e cartaceo... metto la palla al centro Emoticon smile:-) a me piacciono tutti e due e l'uno non decreterà mai la morte dell'altro. Certo, chi pubblica sono in e-book si perde una fetta di lettori, questo non si può negare, ma ce ne si deve fare una ragione.

Com'è il tuo rapporto con la musica? Molti autori dicono di scrivere soltanto ascoltando i loro brani preferiti. Capita così anche a te?

C: Allora... Io quando scrivo devo avere il silenzio più assoluto attorno a me. Ma la musica influenza molto i miei umori e i miei pensieri ed è parte fondamentale della mia vita. A volte mi capita di capire cosa penso o sento dalla canzone che mi sta girando per la testa.

Cristina Katia, ringraziandoti per essere stata con noi, ti chiediamo di lasciarci commentando i nostri argomenti.

#‎noiche

#‎unsognonelcassetto

#‎amicizia è

 

C: #noiche scriviamo perché era chiaro che prima o poi sarebbe finita così...

#unsognonelcassetto scrivere un best seller, ma di quelli che fanno stare tanto, tanto bene chi lo legge

#amicizia è la forma più pura di amore

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