04 agosto 2016

AFRICA: LORY COCCONCELLI

RECENSIONE DI : AFRICA 

AUTRICE : LAURA COCCONCELLI




Sinossi

Per la stragrande maggioranza di noi europei, l’Africa nera è una grande sconosciuta e, nel nostro immaginario, la associamo al suo passato coloniale o all’immigrazione di questi anni, alla povertà, alle malattie.
Molto poco sappiamo, invece, della grande eterogeneità culturale del Continente nero, delle differenze etnico-tribali ma, ancor meno, del grande elemento unificatore di quei popoli, costituito dalle credenze animiste che permeano da secoli – e lo fanno tutt’oggi – ogni aspetto del quotidiano.
La nostra prima reazione è di solito quella di considerare l’animismo ed i suoi riti ancestrali come un sintomo di arretratezza e di ignoranza: questo saggio, scritto da un’autrice che vive per quattro mesi all’anno nell’Africa nera occidentale, unisce il rigore della documentazione all’osservazione diretta, condotta sul campo, e ci insegna a cercare di comprendere la diversità senza giudicare.


Recensione a cura di Silvia Maira

L’autrice del pregiatissimo saggio “Africa” è Lory Cocconcelli che in questo libro ci parla di una cultura per molti di noi sconosciuta e incomprensibile, quella del continente africano e più nello specifico dell’Africa subsahariana. Lo fa con passione e partecipazione, con ricchezza di contenuti, con precisione e ricercatezza. Ciò non solo perché, come si evince dalla lettura del testo, l’autrice si è avvalsa di un grosso lavoro di ricerca e di studio, testimoniato tra l’altro dai numerosi testi citati in appendice del libro, ma perché vive per un certo periodo dell’anno in Africa e pertanto è in grado di riportare le proprie esperienze dirette. In “Africa” la Cocconcelli ci parla della religione di quel popolo, cioè l’animismo, che continua ad essere molto seguito nonostante negli anni il Cristianesimo e l’Islam si siano ampiamente diffusi.
L’animismo è una religione che crede ci possa essere un altro mondo oltre a quello vivibile e tangibile, un mondo invisibile con il quale si può entrare in contatto e di cui, come credo di aver capito dalla lettura del libro, bisogna avere un certo timore reverenziale.
L’animismo è anche un modus vivendi che attribuisce valore a tutto: agli elementi della natura quali foglie, pietre, terra, ma anche al fuoco, all’aria, all’acqua, agli animali e persino agli oggetti. Affonda le sue radici in tempi antichissimi, si è trasmesso in forma prevalentemente orale ed è fortemente legato alla magia che viene utilizzata per vivere la quotidianità.
L’autrice ci presenta in un capitolo apposito le figure mistiche come quella del marabout, del feticheur (che non bisogna affatto assimilare al feticista per assonanza linguistica), del chiaroveggente e dello stregone. Sono figure in grado di manipolare l’energia allo scopo di influenzare il corso degli eventi in modo positivo o negativo, da cui deriva la doppia accezione di magia bianca o di magia nera.
Talismani, amuleti e totem fanno parte della vita degli animisti in qualità di oggetti aventi ogni genere e forma, fatti di ogni tipo di materiale e  trattati con enorme rispetto.
La cosa incredibile è che ancora oggi nell’Africa globalizzata si avvalgono di queste figure e di questi oggetti anche imprenditori, commercianti e uomini politici di spicco.
Leggendo il libro ho capito che bisogna porsi da un punto di vista neutro, privo di preconcetti verso una cultura molto lontana da quella occidentale, ma quando sono arrivata al capitolo in cui si parla delle streghe e in quello dedicato ai sacrifici, non mi è stato facile rimanere una fredda lettrice. Leggendo alcuni passaggi si capisce come la mancanza di una diffusa cultura, intesa come istruzione scolastica, estesa agli uomini e anche alle donne, sia probabilmente la causa di pratiche e credenze inaccettabili, come del resto ribadito dalla stessa autrice in qualche passaggio.
Nelle conclusioni si legge la storia di questo continente, estremamente ricco di risorse naturali ed eccessivamente sfruttato da popoli che si proclamano più civilizzati, con un passato remoto storicamente ricco e uno più recente caratterizzato dalla vergognosa tratta degli schiavi.
“Africa” è un libro che arricchisce e incuriosisce, è un gioiello di storia e cultura scritto con passione e impegno.  E’ un saggio che potrebbe essere impiegato anche a livello universitario nell’ambito dello studio dell’antropologia culturale grazie a uno stile fluido e lineare e a un linguaggio semplice e chiaro, pur affrontando tematiche difficili.

5 stelle di valutazione (cum laude)

LINK 
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