INTEVISTA A VENDITTI ANTONELLO
1. Da quando è nata la tua passione per la grafica o il disegno?
Dipingo da quando avevo
8 anni. Ho iniziato con la pittura a olio che ho abbandonato nel periodo
accademico per dedicarmi a una più complessa come la pittura acrilica. La
passione credo comunque sia una cosa innata, praticamente per me dipingere,
disegnare creare è un bisogno primario, un po’ come mangiare o bere.
2. Come hai scelto il tuo nome d'arte?
3. Come selezioni le immagini? Cosa deve avere un'immagine per catturati? ( come scegli i disegni? )
7. Hai mai rifiutato un lavoro perché andava contro il tuo gusto personale?
9. Il mercato offre una vasta scelta per i clienti, cosa consigli per difendersi dalla scarsa qualità?
Purtroppo il mio nome
d’arte come si evince non è tale, anche perché se avessi dovuto sceglierlo non
avrei scelto quello di qualcun altro. Dopotutto non mi ha portato neanche
fortuna, anzi il contrario. Ma Antonello Venditti è il mio vero nome, spero un
giorno di poter competere con l’altro grande nome.
Le immagini nascono da
sé, appaiono nella mia testa in automatico. Per esempio, se qualcuno mi
racconta qualcosa, la mia mente focalizza subito anche i particolari. Certo che
partire da un’idea non è mai semplice, ma se un’immagine, realizzata o ancora
in stato embrionale, deve avere degli elementi fondamentali affinché il mio
gusto venga catturato deve avere: pulizia coloristica, armonia dei toni,
tecnica impeccabile, originalità e ottima impostazione, queste sono il succo
che di solito hanno quelle immagini contenute in un guscio attrattivo.
4. Quali sono gli elementi essenziali per la creazione di una cover? ( di un bozzetto, di un disegno, quadro ecc.....)
Rifacendomi alla domanda
precedente posso aggiungere altro oltre al mio gusto personale. Per la
realizzazione di una cover o comunque un’opera pittorica io consiglio sempre di
partire da un bozzetto, poiché dà a noi autori la possibilità di materializzare
subito l’idea e al committente, se c’è, di poter scegliere di fare delle
modifiche. Di norma la specularità dell’immagine, ossia la composizione
simmetrica di un’opera, costringe l’occhio e di conseguenza la mente a
elaborare qualcosa di riconoscibile. L’essere umano è costituito da una forma
simmetrica, sarà probabilmente per questa forma o per una regola naturale che
si risponde più positivi a certe immagini. Personalmente ho riscontrato che ciò
funziona; scombinare certe funzionalità è come scombinare l’ordine naturale
delle cose, che sicuramente può accadere, ma se no si ha una valida
sostituzione o soluzione ciò tende a decadere. Vorrei spiegarmi meglio
aggiungendo che se un’immagine non è simmetrica non è detto che non funzioni,
anzi, si possono adottare dei tagli e delle inquadrature che oggi superano di
gran lunga i metodi classici. Resto sempre comunque dell’idea che troppi
elementi in un’immagine disturbano, a meno che non siano dosati. Per creare mi
ricordo sempre della massima concentrazione e del tempo disponibile, se mi
sento il fiato sul collo lavoro davvero scomodo. L’ansia si trasmette anche
attraverso ciò che realizzo.
5. Quali sono i tre errori che non dovrebbe commettere un professionista del settore?
Partendo dal fatto che
un professionista dovrebbe essere tale e quindi non commettere nessun tipo di
errore, figuriamoci tre. Comunque per quel che si vede girando sul web, trovo
orribile il plagio, quando si imita tutta l’immagine di qualcun altro. Sono
d’accordo sull’ispirazione, ma questo non deve essere un pretesto per rubare le
idee altrui. Altro errore che non ammetto sono gli strafalcioni anatomici, se
mi proponi una immagine realistica non ti puoi permettere di fare certi errori.
Se parliamo di grafica e lettering, odio i font inadatti, spesso troppo
eccessivi e insignificanti. Il corsivo lo trovo completamente inadatto per
esempio sulla copertina di un libro, prediligo un time new romans maiuscolo
piuttosto che un font ricercatissimo e arzigogolato.
6. Quali sono i tre errori che non dovrebbe commettere un cliente nella scelta di una cover? ( disegno o lavoro in genere che è commissionato)
Un cliente non dovrebbe
mai mettere dei limiti all’illustratore e non dovrebbe mai voler mettere tutto
ciò che c’è scritto nel suo libro in una cover, questo è l’errore che i clienti
commettono spesso. Non ascoltare i consigli dell’artista sarebbe l’errore
peggiore, dare carta bianca sarebbe la cosa migliore.
7. Hai mai rifiutato un lavoro perché andava contro il tuo gusto personale?
Si ho rifiutato un
lavoro. Di solito accetto tutto ma realizzare un fumetto erotico-fetish non mi
appartiene proprio. Primo perché il fumettista ha una visione complessa e
completamente diversa dalla mia riguardo la realtà e la rappresentazione
dell’immagine, secondo perché essere artefice di immagini ad alto contenuto
erotico con la peculiarità di dover conoscere a fondo gli strumenti sadomaso e
le specifiche pratiche non mi aggrada.
8. Ci sono modelli a cui ti ispiri nel tuo lavoro?
I modelli a cui mi ispiro
sono i grandi maestri del passato. Caravaggio in primis.
Consiglio sempre di
attendere l’occasione o cogliere l’opportunità per potersi fare realizzare
qualcosa d’importante da un professionista, anche perché non sono inaccessibili
certi tipi di lavoro. Consiglio di star lontano dalle cose realizzate con
troppa facilità, con la fretta o semplicemente perché quasi gratuite. La
qualità ripaga sempre.
10. Perché un cliente dovrebbe scegliere te?
Be’ non saprei davvero
come propormi. Posso però dire di essere una persona seria e non farei mai un
lavoro “tanto per farlo”. Ciò che porta il mio nome è equivalente della mia
reputazione.
11. Cosa suggerisci a chi vorrebbe cimentarsi in questa professione?
Essere artisti è una
cosa innata, interiore, personale, nessuno ci può dire se lo siamo o meno, ma
l’arte sì, è fatta anche di regole, e se non sei originale, non hai nulla da
dire e non hai un minimo di bagaglio culturale è meglio fare altro nella vita.
Non credo alle improvvisazioni e mi fido delle capacità anche manuali, che
siano parte di una dote naturale o acquisita non importa, l’essenziale è
restare umili e saldi nelle proprie convinzioni. L’illustratore è una figura
che ha acquisito più credito negli ultimi 30 anni, molti non li considerano
artisti con la A maiuscola perché i loro lavori sono ritenuti da alcuni critici
privi di contenuti, ma posso garantire in base alla mia esperienza che ho
conosciuto molta più umiltà, capacità e riconoscimento del pubblico nella parte
degli illustratori che sono veri e propri artisti. Quindi consiglierei di studiare molto, soprattutto i grandi maestri del
passato e, con una buona base, affrontare successivamente l’originalità, e poi
via a donarsi. Bisogna essere molto social per farsi conoscere da tutti,
l’interazione con un ampio pubblico virtuale può portare grandi vantaggi e
ottime opportunità di lavoro.
Volete vederlo al lavoro?
Sono moltissimi i lavori che questo artista ha creato, tra cui dipinti su tela, murales , opere di vario genere... insomma non vi resta altro che cercare questo talento e seguirlo.
Lascia un commento a piacere e i link delle tue pagine, sito web ecc...
GRAZIE
DANIELA
Nessun commento:
Posta un commento