Sinossi
La crisi
economica tocca proprio tutti: Patrick, ingegnere informatico residente a
Londra, reduce da una convalescenza, viene licenziato in tronco in seguito a
una ristrutturazione dell’azienda. La moglie Futura, che lo vede depresso e
insofferente, cerca di spronarlo in ogni modo, affinché lui ampli i suoi
orizzonti professionali. Così lui accetta
un incarico in un ateneo di Barcellona, ma sarà proprio Futura a farne le
spese.
Ljuda,
moglie di un ex seminarista, incinta del terzo figlio, perde il suo amato
lavoro da commessa. Per ovviare accetta di collaborare con un telefono erotico.
Manuela,
spiantata e sfruttata dall’avvocata presso cui svolge il suo praticantato,
decide di subaffittare il suo alloggio a uno studente che si rivela presto
strafottente e dedito alle droghe leggere. Intanto cerca di portare avanti la
sua relazione con Giovanni, che vive a Bruxelles per uno stage.
Persino
Mac, attore di Hollywood all’apice del successo e senza problemi di liquidi, è
depresso: il suo matrimonio sta andando a rotoli e la sua carriera ha smesso di
dargli soddisfazioni.
Solo
Daniela, estetista di paese, non risente della recessione, ma per trovare un
equilibrio con Stefano dovrà comprendere quanto è difficile per un disabile vivere in un mondo pieno di
barriere architettoniche.
“Ovunque
per te” è una commedia sentimentale e corale, a tratti ironica, i cui
protagonisti sono tutti alle prese con un unico leitmotiv: la crisi nel mondo
del lavoro, che colpisce tutti, a tutti i livelli.
C’è poi
una riflessione sulla difficoltà dei disabili di superare le barriere
architettoniche che impediscono una agevole mobilità.
Genere: Narrativa, commedia sentimentale e
corale.
Editore: PubMe, collana Policromia
Estratti
Ljuda si
presentò al colloquio per il posto da centralinista nel call center che le
aveva segnalato Ketty. Se stavano cercando qualche schiavo da sfruttare, lei
non si sarebbe tirata indietro.
L’omino
che la esaminò, con un viso largo, bianco, burroso, però, sottolineò che la
gravidanza avrebbe rischiato di essere un impedimento.
«Ma,
come?» obiettò lei. «Devo rispondere al telefono, non scaricare merci. In che
senso la gravidanza potrebbe creare problemi?»
Quello
alzò le spalle e si rigirò una biro tra le dita. «Lo dico per te. Purtroppo i
nostri turni di lavoro non prevedono pause per la toilette. Nel momento in cui
ti siedi, devi stare lì incollata per ore senza muoverti, e con quella
pancia... Chissà che voglia avrai di andare in bagno.» Aveva una vocina flebile,
melodiosa, quasi femminile.
Ljuda
corrugò la fronte e gli diede mentalmente ragione. Da quando era incinta doveva
fare pipì di continuo.
«Però»
proseguì l’uomo con un sorriso garbato «se hai davvero necessità di lavorare,
una soluzione ci sarebbe. È un impiego in cui puoi rispondere al telefono da
casa ed è anche abbastanza remunerativo.»
«Davvero?»
Gli occhi di Ljuda si accesero di speranza. «In che cosa consisterebbe questa
mansione? Accetto qualunque incarico.»
«Oh, bene.
Sono contento che tu sia così collaborativa. Si tratta di un telefono erotico.»
Certo che
la Provvidenza di suo marito aveva uno strano modo di operare, e pure un
bizzarro senso dell’umorismo. L’unico lavoro saltato fuori per la moglie
incinta di un ex quasi prete era un impiego come porno telefonista.
Se Massimo
fosse venuto a conoscenza di ciò in cui si stava impelagando, non avrebbe riso
per nulla, tutt’altro. Avrebbe attaccato con la solita noiosa paternale
moralista. Come se di morale si potesse campare.
Ovviamente,
lei all’omino di burro aveva detto di sì. Che altra scelta aveva? Le sarebbero
arrivate le chiamate direttamente sul cellulare e lei avrebbe messo a
disposizione la sua voce per esaudire i desideri peccaminosi dei suoi clienti.
Per la cronaca, si sarebbe chiamata Vanessa e nessuno avrebbe mai saputo che
era incinta.
Il
problema era non farsi scoprire da Massimo, e men che meno dai bambini. Come
avrebbe giustificato la cosa? Come avrebbe potuto spiegare alle sue creature
innocenti l’origine dei guaiti e dei sospiri che avrebbe rivolto alla cornetta?
Complicato
ma fattibile: bastava fare attenzione. Era sufficiente organizzarsi con gli
orari: al marito avrebbe detto di avere trovato in effetti un impiego come
centralinista, ma non gli avrebbe mai confessato quale fosse la mansione.
In qualche
modo avrebbe fatto, ma non poteva rinunciare a quei dannati soldi.
Biografia
Elena
Genero Santoro è nata nel 1975 a Torino, dove attualmente risiede con il marito
e i figli. Lavora nel dipartimento di ingegneria dei materiali di una casa
automobilistica.
Il suo
primo romanzo, “Perché ne sono innamorata”, edito da Montag, è uscito nel 2013.
Sono seguiti “L’occasione di una vita” (Lettere Animate), “Un errore di
gioventù”, “Gli Angeli del Bar di Fronte” e “Il tesoro dentro” (0111 Edizioni),
“Immagina di aver sognato” e “Diventa realtà” (PubGold).
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