LORENZO SARTORI
Lorenzo Sartori, giornalista, vive tra Crema e Milano. È autore di diversi giochi di simulazione, storici e fantascientifici, alcuni dei quali tradotti in diverse lingue e apprezzati in tutto il mondo. Si occupa anche di organizzazione di eventi, in particolar modo legati al mondo ludico e letterario. È direttore artistico della rassegna DeGenere e del Festival Inchiostro di Crema (www.festivalinchiostro.it).
La sua produzione letteraria spazia dal genere fantasy al thriller, dal noir alla fantascienza. Ha pubblicato le seguenti opere:
Home Run (racconto lungo, Sad Dog Project) – fantascienza
Home Run (racconto lungo, Sad Dog Project) – fantascienza
Sonata per violino (racconto lungo, Sad Dog Project) – noir surreale
Michael Farner (romanzo, Nativi Digitali Edizioni) - noir surreale
L’ombra del primo re (romanzo, Gainsworth Publishing) - fantasy
Alieni a Crema (romanzo, Plesio) – fantascienza
In uscita: La Sindrome di Proust (romanzo, Lambda House/Plesio) – thriller
Contatti cell. 3393271101 e.mail: lorenzosartori67@gmail.com
Blog: lorenzosartori.blogspot.com
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Pagina facebook: www.facebook.com/lorenzosartoriscrittore
Pagina autore su Amazon www.amazon.it/Lorenzo-Sartori/e/B00QBH03YO
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ALIENI A CREMA
Alieni a Crema
È una calda giornata d’estate e il sindaco di una cittadina di provincia si sta godendo il week end nella sua casa di villeggiatura quando suona il campanello: sono i servizi segreti e sono venuti a prelevarlo. Il Presidente del Consiglio lo attende d’urgenza a Roma. Una questione di sicurezza nazionale.
Nella capitale il premier comunica al disorientatosindaco che la sua città, Crema, dovrà ospitare per dieci giorni cento abitanti di un pianeta lontano. È in gioco il prestigio del paese.
Cosa sono venuti a fare cento alieni a Crema? Quale segreto nascondono? La vicenda è narrata dal punto di vista di tre personaggi: il sindaco Ivano Doldi, uomo di altri tempi, Kastigo, uno youtuber nerd con la fissa per la fantascienza e la liceale Ginevra.
ESTRATTO
Protetta dall’ombra di un salice, Ginevra osserva lo scorrere indifferente dell’acqua del canale, il ripetersi monotono sulla superficie di increspature uguali a loro stesse. Stringe le ginocchia al petto pensando che ognuno dovrebbe essere libero di scegliersi il proprio tempo e invece è il tempo che sceglie le persone e le cose per farne ciò che vuole. Per dare un senso alla sua fretta o alla sua indolenza. E se anche l’uomo in un futuro proverà a controllarlo, il tempo sarà sempre in grado di riprendersi ciò che gli appartiene.
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