01 marzo 2020

Recensione "Un cuore in porto" di Irene Milani

 


Trama
 
Silvia è una donna che riprende in mano la sua vita per inseguire i propri sogni. Lungo le pagine del romanzo, la seguiamo dall’adolescenza all’età adulta in un’avventura che la porterà fino alle zone più impervie dell’Artico.
Dopo anni passati a sacrificare i propri desideri per far contenti i suoi genitori e il suo fidanzato, in Norvegia Silvia potrà finalmente iniziare la sua nuova vita, quella che ha sempre desiderato, lavorando nella ricerca sul campo e confrontandosi con un tema che le sta a cuore come quello dei cambiamenti climatici.
Lì vive a contatto con colleghi di tutto il mondo che condividono la sua passione, e finalmente riesce a sentirsi soddisfatta e realizzata, anche se single. Riuscirà il freddo polare a impedire al suo cuore di battere d’amore?
 
Recensione
 
 
Un cuore in porto” di Irene Milani è un libro che mi ha stupita. Credevo di leggere una bella storia d’amore, di quelle travolgenti ed emozionanti, invece mi sono trovata davanti ad un libro che non parla solo l’amore ma è molto di più.
La donna è al centro di questo libro. Silvia, la protagonista, è un personaggio con il quale è possibile immedesimarsi, un personaggio che mette in luce diversi aspetti dell’universo femminile.
Silvia è la forza e la debolezza, è l’intelligenza, l’attenzione ai valori umani.
La nostra Silvia era follemente innamorata del suo uomo e per lui aveva messo i suoi sogni in un cassetto. Lo aveva fatto per accontentarlo e per non subire le sue critiche, si era messa di lato per far brillare solo il suo uomo. Tuttavia, è stata ricambiata con un tradimento.
Silvia, in un primo momento, cambia casa, si butta nel lavoro e spera in un nuovo amore.
Ma, quando questo sembra essere arrivato, sarà una nuova cocente delusione.
Cosa fare a quel punto?
Delusa, con il cuore spezzato e insoddisfatta, decide, per la prima volta, di seguire i suoi sogni, a costo di deludere i suoi genitori, comunicando loro la sua intenzione di lasciare il posto fisso per andare a lavorare all’estero, tra i ghiacci. Ha studiato tutta la vita, aveva avuto ottimi voti all’università e adesso il suo ufficio le sta stretto almeno quanto la sua vita.
Le isole Svalbard rappresentano il luogo dove iniziare la sua vita e dove mettere a frutto, come ricercatrice, le conoscenze accumulate durante gli anni di studio.
Da questo punto in poi, la protagonista intraprende uno straordinario viaggio per ritrovare se stessa, scoprendo aspetti di sé nuovi. Si scopre più forte e determinata di quanto credesse.
In quel luogo freddo, fatto di silenzi e di poche ore di sole, Silvia cambierà vita completamente e scoprirà che il destino ha ancora in serbo per lei molto più che quello che credesse.
Attraverso l’affascinate e insolita ambientazione, l’autrice punta l’attenzione sul grave problema ecologico della riduzione dei ghiacciai.
Descrive quei luoghi così lontani con dovizia di particolari, le sue descrizioni sembrano scatti di fotografie, si riescono a “vedere” tra le righe del libro.
Scrittura semplice e scorrevole adatto a chi desidera leggere un libro non scontato.
 
 
 
 
Silvia M.
 

 


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