19 giugno 2020

365 DNI

Siamo stati tutti travolti da questo nuovo fenomeno che ha impazzato sui social tanto da indurre i più, anche se scettici o lontano al genere "mafia romance" di dare una sbirciatina al film. Lo abbiamo fatto anche noi...



Lui è un ricco boss mafioso italiano, lei una ragazza polacca dal carattere forte e ribelle. Non appena la vede, Massimo la riconosce: è la colei che da anni infesta i suoi sogni e per conquistarla e pronto a tutto, anche a rapirla. 365 giorni, e’ questo che le chiede Massimo, 365 giorni per convincerla ad amarlo. Ma non è facile per Laura lasciarsi andare, anche se il suo carceriere è bello come il peccato e la copre di attenzioni e regali. Dopo i primi giorni passati a tentare di scappare, Laura si rende conto di essere sempre più attratta dall’uomo che la tiene prigioniera e che ha promesso di non toccarla contro la sua volontà... Può’ davvero il diavolo essere dolce e gentile?

RECENSIONE

Il film è tratto dalla trilogia dell’autrice polacca Blanka Lipinska e, per certi versi, ha molte analogie con i romanzi di E.L. James. E’ stato subito stroncato dalla critica e giudicato moralmente discutibile e mal recitato. Una storia piatta, che non avrebbe colpito nessuno se non fosse per le molte scene di sesso spinto.

A mio parere, giudicarlo moralmente discutibile sarebbe da ipocriti. Il cinema e la televisione ci hanno abituato negli anni a scene ben peggiori... le serie tv sono puntualmente rimpinzate di scene di nudo e di sesso (basti pensare a Games of Thrones, Spartacus, I Tudor, I Borgia). Film come la trilogia di 50 sfumature o Nymphomaniac, per quanto scandalosi, hanno riscosso i consensi del pubblico.
Il fatto che la protagonista venga rapita e circuita, come qualcuno ha detto, non deve scandalizzare, non è il primo film con questo tipo di trama e non sarà’ l’ultimo. Così come non deve indignare l’uso dello stereotipo dell’italiano mafioso. Ce ne siano fatti da un pezzo una ragione.

Detto questo, il film non sembra reggere il confronto con il ben più famoso 50 sfumature.
Nella versione che ho visto io si intersecano tre lingue: inglese, italiano e polacco e questo, a mio avviso, può distrarre lo spettatore.
La trama non entusiasma, i colpi di scena sono del tutto assenti e il finale non fa presagire un eventuale seguito (non tutti sanno che il film è tratto dal primo libro di una trilogia).
Un plauso va alla canzone “ I see red” dell’artista Everybody loves an outlaw (mai nome fu più azzeccato), colonna sonora del film.
Voto: 3/5

Federica e Daniela


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