09 agosto 2020

Recensione: "Il piccolo negozio degli amori perduti e ritrovati" di Trisha Ashley.


Alice Rose ha trascorso la sua vita desiderando di scoprire chi fossero i suoi genitori naturali. Quando era in fasce, infatti, è stata ritrovata nelle brughiere dello Yorkshire, vicino alla cittadina di Haworth. Dopo un’adozione finita male si è dovuta prendere cura di sé stessa, cercando un luogo che la facesse sentire a casa. E in effetti un luogo simile esiste: è la sua cucina. Quando annusa gli aromi di cannella e di limone o affonda le mani nella farina, ha la certezza di essere finalmente nel posto giusto. E così decide di aprire una piccola sala da tè a Haworth, sicura che questo passo segnerà l’inizio di una nuova vita. Gli amici infatti non tardano ad arrivare e tra loro c’è anche l’affascinante vicino di casa, che si offre di aiutarla a risolvere il mistero che coinvolge la sua famiglia. Ma la verità richiede spesso una buona dose di coraggio. Alice non vuole di certo sottrarsi alle prove che la aspettano, e sa che farà di tutto per conquistare il lieto fine che merita...

Recensione a cura di Silvia M.

Il libro ha una trama interessante. Alice Rose, la protagonista, ha desiderato per tutta la vita conoscere la donna che l’ha messa al mondo e poi abbandonata in un luogo inospitale nello Yorkshire.

La protagonista non ha una vita semplice, amata dal padre adottivo, mal sopportata dalla madre adottiva.

Alla morte del padre rompe i già difficili rapporti con la madre e cerca la sua strada nella vita.

Davanti a sé le si prospetta un destino tortuoso e difficile, fatto di solitudine, abbandono, di amori sbagliati o tristemente finiti.

Ci sono due certezze nella sua vita, le amiche Lola ed Edna.

In tutto il suo vagare di città in città da un amore a un altro, Alice ha imparato e amato un mestiere.

Sa gestire una buona teieria e cucinare degli ottimi pasticcini e delle torte molto invitanti.

Così decide di tornare nel paese dove era stata abbandonata. Acquista un vecchio locale con appartamento annesso e decide di aprire lì la sua teieria, un negozio di buon livello per una clientela ricercata ed esigente.

Da questo momento la vita di Alice Rose sarà tutt'altro che solitaria perché conoscerà amici veri e sinceri e troverà l’amore.

Alice però è anche una scrittrice, autrice di romanzi fantasy con sfumature horror, per adulti.

La trama, per quanto avvincente e interessante come dicevo prima, è appesantita. Infatti, le vicende della protagonista, narrate in prima persona, vengono appesantite da lunghi intervalli in cui viene narrata la storia fantasy che scrive la protagonista.

Un romanzo nel romanzo che rende la narrazione lunga, pesante, prolissa.

Si perde spesso il filo del discorso. Il romanzo è intriso di inutili dettagli, descrizioni lunghe di luoghi o persone, ripetizioni di concetti.

Ci sono troppi personaggi che non sono facili da gestire in un romanzo scritto in prima persona.

Il linguaggio è semplice, ma ci sono degli errori di consecutio temporum oltre che vari refusi.

Anche il titolo mi ha convinta poco, mi è sembrato poco azzeccato.

Un romanzo che mi è piaciuto solo a tratti, ma che non mi ha conquistata del tutto.





 

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