Il romanzo, liberamente
tratto da una storia vera, narra la vita e le vicissitudini di Lia, una donna
dal vissuto complesso.
Lia è la protagonista
indiscussa del romanzo e la vita viene narrata dall’autrice attraverso la tecnica
del flashback.
L’Autrice ci presenta la
famiglia di Lia, i genitori, la nonna, gli amici di famiglia. Sembra la storia
di una famiglia normale che va avanti tra alti e bassi, fino a quando qualcosa
di terribile accade nella vita della bambina. Qualcosa che la segnerà per
sempre, un segreto doloroso che porterà per sempre con sé, che turberà il suo
cuore e la sua anima e la renderà vittima di incubi ricorrenti e sempre uguali,
presagi spesso di accadimenti cattivi che la riguardano da vicino.
Nell’incubo Lia si trova
spesso davanti la porta di una stanza segreta, ma in quella stanza lei sa che
c’è qualcosa di tremendo e di cui avere paura. Lia si sveglia sempre
terrorizzata un istante prima di aprire la porta. Probabilmente la stanza del
sogno è la metafora della vita di Lia. Nella sua vita le sfugge qualcosa di
evidente ma profondamente doloroso, quasi non volesse vederlo.
Un romanzo complesso e a
tratti doloroso perché racconta la vita travagliata di una donna che ha subito
dolori e sconfitte, che è stata lasciata sola e incompresa da piccola, una
bambina che ha urlato con i gesti, pur senza aprire bocca.
Lia è piccola e indifesa da bambina, segnata e
ferita. Donna complessa da adulta con addosso una profonda sofferenza.
Nella sua vita di donna
e moglie c’è solo un affetto e un amore capace di salvarla, quello della
figlia, Sara, poco più grande di due anni che sembra segnata dallo stesso
destino della madre.
Tuttavia, l’autrice ci
lascia con un punto di domanda che lascia intendere che probabilmente ci sarà
un sequel della storia. L’amore che lega madre e figlia le potrà salvare?
In questa prima parte
del libro, credo di sì.
Lo stile di Francesca
Letizia Piccione è semplice e scorrevole e questo è un grande vantaggio vista la complessità
della trama e della storia della protagonista.
I personaggi sono ben
delineati e costruiti.
Ho apprezzato le
citazioni presenti nell’incipit di ogni capitolo.
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