25 febbraio 2018

ANTONELLA MONTERISI

Proseguono le interviste nel mondo dell'editoria, oggi conosciamo Antonella Monterisi, potrete apprezzare le sue sfaccettature e le doti grafiche.
Immergetevi nei sogni con me.

ANTONELLA MONTERISI

 




  1. Da quando è nata la tua passione per la grafica o il disegno

Al liceo ho avuto la fortuna di studiare grafica e ho imparato così a dare sfogo alla mia creatività. La fotomanipolazione permette di fare piccole magie: parti da tante immagini diverse e ne riesci a ottenere una del tutto nuova; non è proprio come disegnare/illustrare da zero, ma dà le sue belle soddisfazioni. Inoltre, amo fare gli studi sul colore per trasmettere certe sensazioni a chi guarda l’immagine. Francesca lo sa, prediligo il blu per le atmosfere cupe, fosse per me farei tutte cover blu per DakZone.

  1. Come selezioni le immagini? Cosa deve avere un’immagine per catturati
La selezione delle immagini è la parte di lavoro che di solito resta sconosciuta ai non addetti ai lavori. Trovare le immagini giuste è complesso e ci vuole parecchio tempo, soprattutto se si vuole creare una cover con una prospettiva precisa (e quindi, ad esempio, bisogna partire da immagini in cui i soggetti sono in una certa posizione e non in un’altra). I colori invece non sono quasi mai un problema, quelli si cambiano.

  1. Quali sono gli elementi essenziali per la creazione di una cover?
Per me l’elemento essenziale in assoluto è l’atmosfera, si basa tutto sulla sensazione che si vuole trasmettere all’osservatore. In questo modo si cattura l’attenzione del lettore: con l’atmosfera. Da qui si parte poi a decidere i colori, le ombre e le luci.

Diciamo che i punti focali sono due: l’idea del committente (in questo caso Francesca ma anche l’autore) e le sensazioni che si vogliono trasmettere. Se si riesce a rendere l’idea del committente e l’atmosfera, si è a cavallo.



  1. Quali sono i tre errori che non dovrebbe commettere un professionista del settore?


Domanda difficile. Io direi la disarmonia. I colori per me hanno grandissima importanza e bisogna saperli accostare per dare vita a una composizione armoniosa. Poi ti direi il “peso” dell’immagine. Il “peso” deve essere bilanciato. Non vuol dire per forza che la cover deve essere centrata, ma che nel complesso immagini e scritte devono essere simmetriche in modo che il “peso visivo” non sia spostato tutto su un lato. Il terzo errore direi che è sulle posizioni innaturali dei soggetti. I soggetti devono assumere pose realistiche e naturali.


  1. Quali sono i tre errori che non dovrebbe commettere un cliente nella scelta di una cover? (disegno o lavoro in genere che è commissionato)


In teoria il cliente ha sempre ragione. In pratica il committente spesso ha un’idea ben precisa del proprio romanzo e vorrebbe che il soggetto rappresentato sulla cover fosse esattamente come lo immagina. Non sempre è possibile e non sempre la resa è ottimale, soprattutto se si vuole caricare l’immagine di troppi elementi o se si vogliono usare particolari già visti e rivisti che non fanno spiccare la cover nel mucchio di cover simili.



  1. Hai mai rifiutato un lavoro perché andava contro il tuo gusto personale?


Sì, non mi piacciono le cover con le “teste volanti” o i “corpi fluttuanti”. So che si usano soprattutto nei romance questi petti nudi che appaiono in dissolvenza sugli sfondi di città o che “volano” sulle strade. A me non piacciono proprio e non saprei renderli come il committente vorrebbe, li trovo irrealistici.


  1. Ci sono modelli a cui ti ispiri nel tuo lavoro?


Mi piace molto osservare il lavoro dei colleghi, credo che ci sia sempre da imparare. Quando esco o guardo la televisione o vedo un film cerco di osservare il lavoro dei grafici: come hanno reso le scritte, gli effetti di luce, i colori, le immagini, il concept. Osservo e cerco di assorbire come una spugna un po’ da tutto.




  1. Il mercato offre una vasta scelta per i clienti, cosa consigli per difendersi dalla scarsa qualità?



Io credo che per la grafica sia un pochino più semplice. Il cliente può dare uno sguardo ai lavori precedenti e al portfolio. Inoltre, un professionista serio fa dei bozzetti. Se i bozzetti non piacciono, il committente può rivolgersi altrove.



  1. Perché un cliente dovrebbe scegliere te?

Bella domanda. Se non ci si può permettere il lavoro di un illustratore, la fotomanipolazione è l’alternativa migliore. Perché scegliere proprio me? Perché magari al cliente sono piaciuti i miei lavori precedenti e pensa che riuscirei a rendere bene l’atmosfera del suo romanzo.

  1. Cosa suggerisci a chi vorrebbe cimentarsi in questa professione?


Questo, come tanti altri, è un ambiente molto competitivo. Il mio consiglio è anche quello che do a me stessa: mai smettere di studiare e far pratica, perché c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare e la costante voglia di migliorarsi aiuta a essere professionisti migliori e più completi.



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Se volete dare un’occhiata ai servizi che offro, alle collaborazioni e al mio portfolio, c’è il sito internet: www.amservizieditoria.com





GRAZIE

DANIELA



Grazie a te!

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