Recensione di Una freccia, un sentiero, un Cammino: destinazione Santiago
di Sophia Margò
Elena, rimasta vedova, affronta un periodo molto difficile della sua vita.
Una sera alcune amiche la invitano al cinema. Da quel momento, si troverà coinvolta in un’esperienza straordinaria che la porterà ad attraversare tutta la Spagna tra incontri speciali, paesaggi meravigliosi, leggende, storia, cultura.
In compagnia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, seguirà l’antico Cammino verso Santiago de Compostela.
Una sera alcune amiche la invitano al cinema. Da quel momento, si troverà coinvolta in un’esperienza straordinaria che la porterà ad attraversare tutta la Spagna tra incontri speciali, paesaggi meravigliosi, leggende, storia, cultura.
In compagnia di pellegrini provenienti da tutto il mondo, seguirà l’antico Cammino verso Santiago de Compostela.
Ho deciso di leggere questo libro invogliata da una persona che lo aveva già letto e che aveva realmente compiuto il Cammino di Santiago di Compostela.
RECENSIONE
Pensavo di trovarmi davanti ad un
libro a carattere diciamo religioso. Sono stata piacevolmente sorpresa e
conquistata da un libro, scritto sulla base di un’esperienza realmente vissuta,
che è un resoconto dettagliato di un bellissimo viaggio che si compone di
diverse tappe, tutte quelle che bisogna percorrere per compiere e portare a
termine il Cammino di Santiago.
Il libro, attraverso la
protagonista, Elena, ci inoltra nell’atmosfera di questa esperienza che credo
essere molto intensa e dura, un’esperienza nella quale ci si misura con se
stessi, con i propri limiti e le proprie capacità, in cui il pellegrino può
stare in comunione con se stesso, con Dio, con i propri pensieri o unirsi in
questo viaggio ad altri pellegrini con molta semplicità Nel cammino non ci sono
barriere, presentazioni etc. Tutti sono pellegrini accumunati dalla stessa
meta, Santiago.
Elena, rimasta vedova molto
precocemente, decide di intraprendere il cammino. E’ il sette luglio quando
lascia casa sua. Prima di iniziare il Cammino bisogna registrarsi all’ufficio
dei pellegrini. Al pellegrino viene consegnato una sorta di tesserino nel quale
di tappa in tappa bisogna farsi mettere
il sello cioè un timbro che
testimonia l’avvenuto passeggio. I simboli dei pellegrini sono la conchiglia e
la freccia gialla.
Elena inizia pertanto questo
affascinante percorso a piedi, con in
spalla uno zaino con l’essenziale, un cambio, il sacco per dormire, i sandali
da trekking come cambio agli stivaletti. Attraverso vallate e discese ripide,
passa attraverso i Pirenei, che sono magnificamente descritti, da un paese
all’altro, cammina su terreni incolti, prati erbosi e strade asfaltate,
autostrade dove le macchine, incuranti dei pellegrini, sfrecciano a folle
velocità, campi di girasoli. Affronta il caldo, l’afa, il fresco delle prime
ore del mattino, il freddo, la pioggia, l’assalto dei tafani e peggio ancora
il rischio dei morsi delle cimici,
incontra tanta gente da ogni dove. Ognuna ha una storia da raccontare, un
vissuto. Figli in viaggio con i genitori, mogli e mariti, famiglie, anziani,
personaggi esilaranti e paradossali. Parlano tutti lingue diverse, ma hanno in
comune qualcosa che supera ogni barriera. Ed Elena pian piano si scopre più
serena. Mette da parte gli affanni e i dispiaceri degli ultimi tempi e si gode
quel viaggio a contatto con la natura, sostando nei cosiddetti albergue per i pellegrini. Queste
strutture sono delle più disparate, ce ne sono di piccole, di grandi, alcune
molto curate, altre sporchissime, alcune gestite da persone molto alla mano e
disponibili, altre da persone tutt’altro che disponibili, anzi indisponenti. Ma
nonostante tutto ciò, le vesciche ai piedi, i menù del pellegrino non sempre
appetitosi, Elena assapora quel percorso non solo da un punto di vista
spirituale e umano, ma anche artistico.
Il libro è infatti una piccola guida di arte, attraverso chiese, monasteri,
duomi, piazze e molto altro ancora, descritti con precisi riferimenti storici e
geografici.
Paese dopo paese, giorno dopo
giorno, fino ad arrivare all’agognata meta, Santiago di Compostela. Un lungo
percorso che arricchirà la protagonista, che la renderà più felice e più forte
tanto da proseguire il viaggio fino all’oceano.
L’ultima parte del Cammino, la
descrizione dell’oceano e delle spiagge di sabbie bianche, seppur vissuto sotto
la pioggia e un vento molto sostenuto, sebbene sia una parte del viaggio che
molti pellegrini scelgono di non fare, è molto emozionante.
Il libro, che è il diario di un
pellegrino, arricchisce, lascia qualcosa, induce a riflettere anche sui ritmi frenetici
che ci impone la vita e a porci forse una domanda: non sarebbe forse il caso,
una volta nella, vita di fermarsi a riflettere?
Silvia Maira
5 stelline di valutazioneLINK
http://www.amazon.it/Una-freccia-sentiero-Cammino-destinazione-ebook/dp/B016YUWZNY/ref=sr_1_2?ie=UTF8&qid=1455978646&sr=8-2&keywords=sophia+marg%C3%B2
Nessun commento:
Posta un commento